giovedì, Marzo 28, 2024
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Grazie al Commissario Montalbano, un’immagine della Sicilia incontaminata

Vigata, Montelusa, Marinella: sono luoghi ormai noti in tutto il mondo, ma nella realtà  si chiamano Scicli, Ragusa, Modica, Noto, tutti nella Sicilia sud orientale. Sono i luoghi della fiction del commissario più amato della TV, inventati dalla penna dello scrittore italiano contemporaneo più tradotto al mondo, Andrea Camilleri. Luoghi ovattati, splendidi nella loro imperturbabilità, luoghi che l’uomo moderno non è riuscito a contaminare
di Carlo Ottaviano

Gran parte del successo della fiction –  giunta alla sedicesima stagione con una media di otto milioni di spettatori a puntata – si deve certamente anche al fascino dei paesaggi, tant’è che dalla prima stagione trasmessa nel 1999 è cresciuto in modo esponenziale pure il turismo legato a Montalbano. Scicli, Modica, Ragusa sono città scoperte dal grande pubblico grazie alla tv e non perché patrimonio dell’Unesco con i tanti palazzi e le chiese mozzafiato costruiti dopo il terremoto del 1693. E, del resto, prima del drammatico caso del piccolo Loris Stival – del cui omicidio è accusata la madre Veronica – nessuno sapeva dove fosse Santa Croce Camerina o ne aveva mai sentito parlare. Salvo tutti conoscere la spiaggia di Marinella (in realtà si chiama Casuzze) dove ha casa Montalbano. La villetta è oggi è un b&b neanche eccessivamente costoso, considerando che è a 11 passi esatti – calcolati da chi scrive – dal mare d’Africa. Perché qui siamo più a sud del sud: se si osserva bene la carta geografica, Tunisi è più a nord di questo spicchio di sud Europa.
Scicli resta il cuore delle serie. Luca Zingaretti, l’attore che interpreta il commissario più amato della TV, racconta l’amore per la cittadina nel bel libro “Scicli, città felice”, appena riedito dal fotografo Armando Rotoletti. “Mi portarono a cena – racconta l’attore – e arrivai all’imbrunire. La dolcezza del crepuscolo mi fece venire voglia di piangere. Improvvisamente ero invaso da una gran pace e nello stesso tempo dall’inquietudine di riempirmi gli occhi dei suoi palazzi e le orecchie dei suoi silenzi.” Dopo cena Zingaretti restò fino a tardi a passeggiare per le vie del paesino barocco. “E allora capii – racconta – che Scicli aveva qualcosa nella sua accoglienza, nella sua dolcezza, nella sua placidità, un che di femminile, quasi materno”. L’attore romano è talmente innamorato della zona da essersi sposato proprio qui – al Castello di Donnafugata  – nel 2012 con Luisa Ranieri.
Nelle vicine Noto (new entry nell’ultima serie trasmessa in Italia in marzo), Modica e Ragusa sono girate molte scene. “Abbiamo trovato anche una fattoria sull’altopiano alla fine di una lunga e polverosa trazzera con sette tornanti e abbiamo coinvolto i volenterosi ragazzi che la abitano. Fanno parte di una cooperativa di disabili”, racconta Pasquale Spadola, direttore della Ragusa Film Commission. I ragusani sono abituati da anni a ricevere i grandi attori e a offrire professionalità e assistenza. La zona è un set cinematografico naturale sin dai tempi di Germi e Zampa – Divorzio all’italiana con Mastroianni e Sandrelli tra i film più noti – a Kaos dei fratelli Taviani, al recentissimo L’Attesa con Juliette Binoche.
Patria virtuale delle inchieste del commissario Montalbano, la sonnolenta provincia ragusana non è certo immune dalle offese del tempo. Ma è pur sempre una Sicilia diversa, grazie anche al turismo cresciuto sull’onda dei successi cinematografici. Tutto considerato una Sicilia tranquilla. Priva storicamente di grandi feudi, in gran parte – non del tutto – immune dall’invadenza dei fenomeni di criminalità organizzata, un tempo veniva definita “babba”, cioè stupida, perché priva della furbizia della mafia. Eppure – come scriveva l’indigeno Gesualdo Bufalino, premio Campiello e Strega nel 1988 – “bisogna essere intelligenti per venire a Ragusa Ibla, una certa qualità d’animo, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo nero che spia.” Immagini che sembrano rubate proprio dai set televisivi e che invece sono realtà.

 

 
L’autore del Commissario Montalbano, Andrea Camilleri, ha AMBIENTATO i suoi racconti in un mondo immaginario
Ragusa, Scicli, Modica, Comiso, Vittoria, Ispica e Santa Croce sono i Comuni che, insieme a molte residenze private, hanno arricchito, con la loro indiscutibile bellezza architettonica, la scenografia dei 20 episodi della fortunata serie televisiva, che risulta un concentrato di colori, sapori e tradizioni tipiche della Sicilia. Mentre altri luoghi dell’opera letteraria (Vigata, Marinella, Montelusa, la Mannara, sono stati ricreati dal regista Alberto Sironi e dalla scenografo Luciano Ricceri anche  a San vito Lo Capo (TP), Tindari (ME), Favignana e Siracusa.

 
Come il successo delle pagine scritte da Andrea Camilleri, l’adattamento televisivo ha superato i confini
Il Commissario Montalbano è la fiction Rai che negli ultimi vent’anni ha spopolato maggiormente all’estero. I diritti sono stati venduti in tutto il mondo: dagli Stati Uniti ai paesi dell’est Europa, passando per l’America latina, la Russia, il Regno Unito, ecc… La qualità della sceneggiatura, della regia, della fotografia, degli interpreti  e bellezza dei luoghi, risultano estremamente internazionali e la forte caratterizzazione italiana lo rendono un successo senza confini.

 
A picture of an uncontaminated Sicily, thanks to Commissario Montalbano
Vigata, Montelusa, Marinella… places that are famous all over the world, but whose real names are Scicli, Ragusa, Modica and Noto, all in south-eastern Sicily. These are the settings for the TV series named after everyone’s favourite Commissario, invented by the pen of the world’s most translated contemporary Italian writer, Andrea Camilleri – splendid, untouched places where modern life has failed to reach
The series, which is now in its sixteenth season with an average audience of 8 million for each episode, owes much of its success to its fascinating landscapes, to the point that since the first season aired in 1999, Montalbano tourism has increased exponentially. Scicli, Modica and Ragusa have been discovered by the wider public thanks to the TV, and not because of their status as World Heritage Sites, with their many breath-taking palaces and churches built after an earthquake in 1693. Before the dramatic case of Loris Stival, whose mother stands accused of his murder, no one knew where Santa Croce Camerina was, or had ever heard of it. However, everyone knew the beach of Marinella (which is actually called Casuzze) where Montalbano lives. The villa is now a reasonably priced B&B, considering that it is exactly 11 steps – calculated by the undersigned – from the African sea. Here we are as far south as it gets: if you look closely at a map, Tunis is further north than this tip of southern Europe.
Scicli remains the heart of the series. Luca Zingaretti, the actor who plays TV’s favourite Commissario, tells of his love for the town in the book “Scicli, città felice” (“Scicli, the happy town”) that has just been republished by photographer Armando Rotoletti. “They took me out to dinner”, the actor said, “and I arrived just when it was getting dark. The loveliness of the dusk made me want to cry. All of a sudden I felt a great sense of peace, along with a need to fill my eyes with the sign of its buildings and the sounds of its silence.” After dinner, Zingaretti stayed late, wandering through the streets of the Baroque town. As he explains, “That was when I understood that Scicli has something soft, docile, feminine, almost maternal in its welcome”. The Roman actor loves the area so much that he married Luisa Ranieri there – at Donnafugata Castle – in 2012.
Many scenes from the show were filmed in nearby Noto (a new entry in the latest series, to be aired in Italy in March), as well as Modica and Ragusa. “We also found a farm on the plains at the end of a long, dusty track with seven turns, and we got the kids who live there involved. They are part of a cooperative of disabled people”, Pasquale Spadola, director of the Ragusa Film Commission, explained. Over the years, the inhabitants of Ragusa have got used to welcoming famous actors and offering their professionalism and assistance. The area has been a natural film-set ever since Germi and Zampa, Divorce Italian Style with Mastroianni and Sandrelli, Kaos by the Taviani brothers and the recent The Wait with Juliette Binoche.
The virtual home of the investigations led by Commissario Montalbano, the sleepy province of Ragusa is not immune to the ravages of time. However, it still remains a different Sicily, also thanks to the tourism that has grown up around its film successes. All in all, a quiet corner of Sicily. Historically not part of any great feuds, it has mostly – if not completely – been immune to organised crime; it even used to be known as “babba”, meaning stupid, because it lacked the cunning of the mafia. However, as local writer Gesualdo Bufalino, winner of the Campiello and Strega prizes in 1988, wrote: “you need to be intelligent to come to Ragusa Ibla, with a certain quality of soul, a taste for the silent, burning tufa stone, the blind alleys and pointless turnings, the shutters tightly closed against a black, spying gaze.” Real life images that seem to be stolen straight from the TV set.

 

 
The author of Commissario Montalbano, Andrea Camilleri, set his stories in an imaginary world
Ragusa, Scicli, Modica, Comiso, Vittoria, Ispica and Santa Croce are the towns that, along with numerous private homes, have lent their indisputable architectural beauty to the scenes of 20 episodes from the successful TV series, resulting in a concentration of typically Sicilian colours, flavours and traditions. Other places in the books (Vigata, Marinella, Montelusa, Mannara) were recreated by director Alberto Sironi and scenographer Luciano Ricceri in San Vito Lo Capo (TP), Tindari (ME), Favignana and Siracusa.

 
Like the success of the pages written by Andrea Camilleri, the television adaptation known
The Commissario Montalbano has also become one of the most popular Rai series aired abroad in the last twenty years. The rights have been sold all over the world: from the US to Eastern Europe, South America, Russia and the UK… the quality of the scenography, the direction, photography, actors and the beauty of the locations have been extremely popular abroad, and the strong Italian image has made it an international success.

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