venerdì, Aprile 19, 2024
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Il Decalogo del “Manifesto per il Made in Italy”

Il Made in Italy è uno dei costituenti fondamentali dell’identità culturale italiana e ci auguriamo che l’Italia possa acquisire sempre più consapevolezza.
Ci impegniamo e invitiamo le Istituzioni, ad ogni livello, a continuare a difendere e favorire la trasmissione dei saperi produttivi di generazione in generazione quale primo passo per valorizzare il nostro patrimonio identitario.
Auspichiamo una visione sistemica e globale alle nostre eccellenze, che solo qui nascono e maturano, per raccogliere e rilanciare le opportunità che Expo ha dato al nostro Paese.
Il Made in Italy è un settore economico, sociale e culturale da continuare a valorizzare per soddisfare al meglio tutti i bisogni immateriali della società contemporanea: ovvero l’estetica, l’emozionalità, la socialità. In altre parole il vivere bene.
E’ importante creare sempre più sinergie tra settori affini e categorie complementari.
Per far vincere nel mondo non solo le singole imprese ma anche l’intera Impresa Italia auspichiamo uno spirito cooperativo tra tutti gli attori politici, sociali, economici e imprenditoriali.
Riteniamo importante che il Governo continui a focalizzarsi sul tema dell’internazionalizzazione, mettendo a disposizione delle nostre imprese strumenti che le accompagnino e le assistano nella loro espansione sui diversi mercati.
Ci impegniamo e invitiamo a sostenere gli investimenti in ricerca e innovazione per ridurre lo scarto che separa l’Italia dall’offerta dei Paesi emergenti.
Plaudiamo al percorso intrapreso di semplificazione della burocrazia e carico fiscale per permettere al Sistema Italia di svilupparsi ulteriormente.
Sosteniamo l’importanza di un sistema di formazione che preveda anche l’alternanza scuola-lavoro per accompagnare i giovani in un cammino anche pragmatico e concreto che valorizzi merito, inventiva e spirito di iniziativa.
Consegniamo questo Manifesto per il Made in Italy alla responsabilità del Governo perché prosegua nel percorso di rilancio dell’Italia all’estero.

 

Lo studio che ha ispirato il ‘Manifesto per il Made in Italy’
Secondo il 33% degli imprenditori il Made in Italy è un elemento centrale dell’identità culturale del Paese e rappresenta anche un patrimonio di conoscenze da difendere (15%). Tra i punti di forza indicati c’è la percezione del valore per il 34%, la grande attenzione alla qualità (31%) e la capacità di interpretare al meglio i bisogni immateriali della società (21%), come estetica, cultura, socialità ed emozionalità. Punti di debolezza del Made in Italy sono invece secondo le imprese prima di tutto la modesta competitività in ricerca e innovazione (34%) e la difficoltà di aprirsi al cambiamento (26%). Sono il 37% gli imprenditori che ritengono come l’Italia valorizzi queste eccellenze produttive “poco o nulla, perchè è necessario fare sistema e manca una cultura propositiva”.
Le imprese guardano anche alla burocrazia come elemento che frena la competitività a livello internazionale: per sei imprenditori su 10 (56%) serve una politica fiscale meno gravosa, il 47% vorrebbe invece una burocrazia più snella e il 39% indica la necessità di legare le eccellenze territoriali a una visione globale. Infine le proposte per rilanciare il Made in Italy nel mondo: secondo il 63% degli imprenditori occorre collocare sui mercati internazionali non una singola impresa ma promuovere l’Impresa Italia, il 58% punta sulla formazione per la quale servono più investimenti. (ANSA).

Made in Italy, l’effetto Expo fa volare l’export alimentare
Anche sotto la spinta dell’effetto Expo volano le esportazioni di prodotti alimentari Made in Italy che fanno registrare un aumento del 7% nei primi sette mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. è quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat dalla quale si evidenzia che ci sono tutte le condizioni per raggiungere nel 2015 il record storico di 36 miliardi di euro nel valore dell’export agroalimentare Made in Italy. Alle tendenze positive determinate dalla ripresa economica e dal tasso di cambio favorevole si è aggiunta – sottolinea la Coldiretti – la spinta propulsiva determinata dalla vetrina mondiale dell’Expo. Ad aumentare sono soprattutto i mercati extracomunitari (+11,8%) ma in crescita sono anche le esportazioni nei paesi dell’Unione Europea (+3,8%) Circa i due terzi delle esportazioni alimentari interessa i Paesi dell’Unione Europea con una crescita del 5%, ma il Made in Italy a tavola fa registrare un vero e proprio boom soprattutto negli Stati Uniti con un +23,2% e in Cina (+32,7%). Un risultato complessivo è ancora piu’ incoraggiante se si considera – precisa la Coldiretti – il crollo delle spedizioni verso la Russia a seguito dell’embargo che ha colpito importanti comparti dell’agroalimentare, comportando un cedimento del 39,1% del valore delle esportazioni.

 
“Made in Italy Manifesto” Handbook

Italian production is a fundamental part of Italian culture and we hope that Italy may gain increasing awareness.
We are committed to and invite institutions, at all levels, to continue protecting and promoting the transfer of production knowledge from generation to generation as a first step towards enhancing our unique heritage.
We hope that our excellences, which can only be created and established in Italy, can achieve a systemic, global vision, so as to group together and relaunch the opportunities that the Expo has given our country.
The Italian production sector is an economic, social and cultural sector, which we must continue to promote in order to meet all the intangible needs of contemporary society: aesthetics, emotionality and sociability. In other words, the good life.
It is important to create more synergies between similar sectors and complementary categories.
In order that individual companies and Italian industry as a whole may be successful, we hope to create a cooperative spirit among all political, economic and business players.
We consider it important for the Government to continue focusing on internalisation while providing our companies with tools to accompany and assist their expansion in different markets.
We are committed to and would like to invite you to support research and innovation investment with a view to reducing the gap that separates Italy from the offer of emerging countries.
We applaud the path taken to simplify both bureaucracy and the tax burden to allow the Italian economy to further develop.
We support the importance of a training system that also envisages alternating school-work to accompany young people along a pragmatic and concrete path that promotes merit, creativity and initiative.
This ‘Made in Italy Manifesto’ has been submitted to the Government so that it may continue with the process of relaunching Italy abroad.

 

The study that inspired the ‘Made in Italy Manifesto’
According to 33% of businessmen, ‘Made in Italy’ is a key part of Italy’s cultural identity and is also a wealth of knowledge, to be protected (15%). Some of the strengths indicated are the perception value at 34&, the focus on quality (31%) and the ability to better interpret the intangible needs of the company (21%), such as aesthetics, culture, sociability and emotionality. On the other hand, according to businesses, Italian production weaknesses first and foremost include insufficient research and innovation competitiveness (34%) and not embracing change (26%). 37% of business owners feel that Italy promotes production excellence “little or not at all as cooperation is vital and there is no proactive culture”.  Businesses also see bureaucracy as something that hinders competitiveness at international level: six out of 10 businessmen (56%) are of the opinion that a less burdensome tax policy is needed, 47% would rather have simpler procedures and 39% indicate the need to link territorial excellence to a global vision. Lastly, the proposals to relaunch Italian production worldwide: 63% of businessmen believe that the whole of Italy, rather than a single company, should be promoted on the international markets and 58% highlight training, which requires further investment (ANSA).

Made in Italy, Food exports increased as a result of the Expo
The Expo effect drives food product exports, up 7% in the first seven months of 2015 compared to the same period last year. This is what emerges from analysis carried out by Coldiretti on the basis of ISTAT figures, which highlight that all conditions for achieving a record high of €36 billion Italian agro-foods export value were achieved in 2015 Coldiretti highlighted that the positive trends determined by the economic recovery and the favourable exchange rate are the driving force behind the global showcase of the Universal Exhibition.
The increase is mainly attributable to the non-EU markets (+11.8%), although European Union countries are also adding to the growing number of exports (+3.8%).  According to Coldiretti, about two-thirds of food exports relate to EU countries, which recorded 5% growth, however Italian food products have recorded exceptional growth particularly in the US where they are up 23.2% and in China (+32.7%). “An overall result that is even more encouraging when we consider the collapse of shipments to Russia as a result of the embargo that has hit major agro-food sectors, leading to a 39.1% fall in export value”,
states Coldiretti.

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