venerdì, Marzo 29, 2024
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Italia e USA si incontrano nel centro di Roma

di Umberto Mucci, Fondatore e Presidente di We the Italians

Il Centro Studi Americani, promuove e realizza seminari e convegni, anche in collaborazione con altre istituzioni, su tutti i temi culturali, politici ed economici riguardanti gli Stati Uniti d’America e le sue relazioni con l’Italia e l’Europa. Sede del Centro Studi Americani è il piano nobile del Palazzo Antici Mattei, uno degli esempi più prestigiosi della Roma seicentesca, costruito da Carlo Maderno tra il 1598 e il 1618. Le sue sale sono affrescate da pittori toscani e fiamminghi del primo ’600, tra cui il Domenichino, Pietro da Cortona, il Pomarancio e Albani. Studiosi, rappresentanti della politica e dell’economia dei due Paesi, e anche altri specialisti provenienti da tutto il mondo si sono incontrati nelle prestigiose sale del Centro Studi, offrendo ai tanti italiani e americani interessati spunti di riflessione e occasioni per approfondire gli aspetti caratterizzanti la cultura nord-americana. Al suo interno, troviamo una delle più importanti Biblioteche d’Europa. Organizzata con i metodi più moderni, attraverso una piattaforma di database, la Biblioteca offre la possibilità di accedere alle principali pubblicazioni di letteratura, storia, affari internazionali, politica, arte.
Qual è la storia del CSA?
Il Centro Studi Americani è una delle più importanti biblioteche americane fuori dai confini degli Stati Uniti d’America. Nasce quasi 80 anni fa dalla donazione della biblioteca di Henry Nelson Gay. In Italia non esiste alcun altro luogo che può vantare questa quantità di contenuti in aggiornamento così continuo e costante: più di 50.000 monografie e circa 20.000 materiali audiovisivi, riviste e altro. E’ un patrimonio importantissimo, oggi fruibile anche su internet.
Oggi il Centro Studi Americani sviluppa discussioni sulle relazioni transatlantiche riguardo a temi di cultura storica, di attualità, di geopolitica ed economia, ospitando personalità dell’amministrazione americana come anche rappresentanti del governo italiano.
Non riceviamo sussidi pubblici ma operiamo grazie a donazioni di cittadini e imprese italiane e americane.
Che tipo di visione c’è per il futuro del Centro Studi Americani?
L’obiettivo per i prossimi anni è da un lato qualificare il Centro con uno o due appuntamenti annuali di altissimo livello, e dall’altro raggiungere una continuità di eventi almeno settimanale, se non quotidiana, che possa allargare la platea di coloro che partecipano alle nostre riunioni. Il tutto in una logica di amicizia con gli Stati Uniti.
Cosa pensa del Transatlantic Trade and Investment Partnership?
L’accordo di libero scambio transatlantico è l’idea che si possa rafforzare il legame fra i nostri Paesi, anche dal punto di vista del commercio. Ovviamente è un passaggio difficile, ancora in fase di negoziazione: ma considero del tutto infondate la maggior parte delle critiche che gli si muovono. Detto questo, io confido che si possa arrivare a firmare il trattato completare l’accordo, speriamo nel 2016: l’Italia è il paese europeo candidato a trarne i maggiori benefici, e grazie all’impegno del Vice Ministro Carlo Calenda, l’Italia sta spingendo efficacemente in quella direzione.

 
Italy and the USA Meet in the Centre of Rome
The American Center of Studies promotes and organizes seminars and conferences, in collaboration with other institutions, on all cultural, political and economic topics concerning the United States of America and its relations with Italy and Europe. The Centro Studi Americani is located on the main floor of the Palazzo Antici Mattei, one of the most prestigious seventeenth-century buildings in Rome, erected by Carlo Maderno between 1598 and 1618. Its rooms contain frescoes by early-17th century Tuscan and Flemish painters, including Domenichino, Pietro da Cortona, Pomarancio and Albani. Scholars and political and economic exponents of the two countries, but also other specialists from around the world, met in the prestigious halls of the Centro Studi, offering the many interested Italians and Americans insights and opportunities to explore specific aspects of  North-American culture. Inside the centre is one of the most important libraries in Europe. Organized according to the most modern methods, through a database platform, the Library provides visitors with the opportunity to access major literature, history, international affairs, politics and art publications.
Can you tell us something of the history of the ACS?
The Centro Studi Americani is one of the most important American libraries outside the borders of the United States of America. It was founded nearly 80 years ago following the donation of the library of Henry Nelson Gay. No other place in Italy is able to boast a similar number of publications, all of which are regularly and constantly updated: over 50,000 monographs and about 20,000 audio-visuals and magazines, etc. This major and extensive heritage can now also be accessed on the Internet. Today the Centro Studi Americani promotes debates on transatlantic relations regarding historical culture, current affairs, geopolitics and economics, hosting leading figures of the US administration as well as representatives of the Italian government. We do not receive government subsidies but operate thanks to public donations and contributions from Italian and US companies.
What kind of future outlook is there for the American Center of Studies?
The goal for the coming years is on the one hand to qualify the Centre with one or two highest level events a year, and on the other to achieve a continuity of at least weekly, if not daily, events able to broaden the audience of those who participate in our meetings. All this in a logic of friendship with the United States.
What do you think of the Transatlantic Trade and Investment Partnership?
The transatlantic free trade agreement is based on the idea that we can strengthen the bond between our countries, including from the point of view of trade. Obviously it is a difficult step, still being negotiated, but I consider most of the criticism it has received as being totally unfounded.  Having said as much, I trust that we can manage to sign the treaty and complete the agreement, hopefully by 2016: Italy is the European country likely to reap the greatest benefits, and thanks to the efforts of the Deputy Minister Carlo Calenda, the country is successfully pushing in that direction.

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