venerdì, Marzo 29, 2024
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Libra: un tema caldissimo presente in rete

Libra. Quando Zuckerberg ha lanciato l’idea della “sua” criptovaluta il pensiero è andato all’etimologia del termine che significa bilancia e richiama sia un concetto di peso che (quando è in equilibrio) di equità.
Stiamo comunque parlando di una nuova moneta, che dovrebbe servire sostanzialmente per pagare transazioni. In origine il concetto di moneta è strettamente legato a quello della sovranità nazionale (o pluri-nazionale, come accade con l’Euro). Quando nel passato esisteva la convertibilità in oro (il regime cosiddetto di “gold standard” o di “tallone aureo”) la garanzia stava appunto nella possibilità di convertire carta moneta in un metallo prezioso (che doveva evitare una iper inflazione incontrollata a livello globale).
Oggi la garanzia di una valuta risponde sostanzialmente a quella dei Paesi (o delle Istituzioni) suoi emittenti. Il dibattito in atto sull’Euro è tutto centrato sull’affidabilità macroeconomica dei Paesi che vi aderiscono. Con l’invenzione delle cripto-valute è come se si passasse da una sovranità degli Stati (o di soggetti sovra-nazionali come l’Unione europea) alla sovranità della… Rete. Ipotesi suggestiva e sotto molti aspetti anche affascinante dal punto di vista della “democrazia”: decidiamo noi sui mezzi di pagamento. Quando poi si tratta di tecnologie blockchain la retorica al riguardo è che finalmente si possa passare ad un mondo senza costrizioni e controlli. Attenzione però: se si tratta di individuare una moneta parallela da usare per pagare beni o servizi, esiste un problema di tracciabilità dei flussi che ha una sua rilevanza e che può essere circoscritto.
Le esperienze più rilevanti come quella del Bitcoin, tuttavia, (riguardo questa criptovaluta si stimano tra le 300 e le 400 mila transazioni al giorno), stanno evidenziando che queste monete si prestano ad alimentare fenomeni di natura altamente speculativa, con fortissime fluttuazioni di valore. Ricordiamoci che quasi tutte le crisi internazionali degli ultimi secoli hanno avuto una origina finanziaria, che poi ha intaccato anche gli aspetti fondamentali dell’economia. L’ultima crisi particolarmente pesante e lunga è stata tipicamente caratterizzata da una iper-speculazione in cui uno strumento finanziario (i derivati) ha perso ogni contatto con i fattori di economia reale sottostanti all’emissione.
In altri termini, la moneta non è un bene qualsiasi ma si presta a diversi utilizzi; nella misura in cui la stessa circolazione monetaria internazionale venisse ancora ulteriormente ampliata attraverso strumenti che di fatto non sono in alcun modo riconducibili a soggettività (né statuali o sovra-nazionali ma neanche di specifici operatori economico-finanziari) e in assenza di una adeguata regolamentazione c’è il rischio effettivo che la” “sovranità della rete” possa trasformarsi in un fattore di instabilità macroeconomica. Da quanto è dato di apprendere, Libra dovrebbe essere agganciata a un paniere di monete, ma allora forse anche i principi che si trovano alla base della blockchain potrebbero essere non rispettati.
In ogni caso sorge il problema della disciplina e del coordinamento delle politiche monetarie…  Ma non è proprio la volontà di superare le regolamentazioni che si trova alla base della nascita delle cripto-valute? Allora la “bilancia” diventerebbe necessariamente molto…  Sbilanciata! Come ha dimostrato fino ad ora l’esperienza e l’evoluzione dei social media, strumenti che dovrebbero essere nati per aumentare spazi di libertà e di riduzione delle sperequazioni che hanno finito invece per trasformarsi in nuove, più surrettizie e pericolose forme di “controllo”, per di più da parte di soggetti di fatto monopolisti!
di Gaetano Fausto Esposito – Segretario Generale di Assocamerestero
Gaetano Fausto Esposito, economista si occupa di analisi economica e dei processi di internazionalizzazione delle imprese. È autore di numerosi saggi sui temi che riguardano i regimi capitalistici, l’economia finanziaria e dello sviluppo, l’economia industriale, l’analisi economico-territoriale e dei processi di internazionalizzazione delle imprese. Già direttore dell’Area Studi e ricerche dell’Istituto Guglielmo Tagliacarne, componente dell’Unità di valutazione degli investimenti pubblici e docente di Economia applicata in diversi Atenei, attualmente insegna presso l’Università telematica Universitas mercatorum ed è Segretario Generale di Assocamerestero (l’Associazione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero).
 

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