venerdì, Marzo 29, 2024
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Mattarella ambasciatore del “Made in Italy”

Dal Vietnam: “Lo sviluppo sia inclusivo”
L’Italia è messaggera di un modello di sviluppo che mette al centro “l’importanza di una dimensione sociale ed inclusiva dello sviluppo”. È il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’ultima tappa della sua visita in Vietnam, nel corso di un forum di imprese dei due Paesi. A supporto della penetrazione del Made in Italy in un mercato dalle potenziali enormi il Capo dello Stato ha chiesto: “Le imprese italiane operanti in Vietnam siano portavoci di questo modello e di questo impegno”.

I dati positivi ci sono: l’obiettivo di aumentare del 25% l’interscambio portandolo dai 4 miliardi del 2014 ai 6 nel 2016 è considerato raggiungibile, la firma del Partenariato strategico sta già dando i primi frutti e molti ne darà una volta perfezionato l’accordo, l’Italia è vista con simpatia dal governo di Hanoi. I dati su cui si deve ancora lavorare sono gli scarsi investimenti italiani nel Sud Est asiatico e le difficoltà logistiche.

“Insieme, Vietnam e Italia possono operare con efficacia nella comunità globale” ha spiegato il Presidente della Repubblica ad Ho Chi Minh city. Il governo e tutte le istituzioni, ha assicurato Mattarella, “devono fare e sono pronte a farlo, la loro parte a tutti i livelli”, altrettanto faranno e stanno facendo “imprese, associazioni, università, ong, professionisti”.
Mattarella ha voluto assicurare che il nostro Paese c’è ed è al fianco di chi opera con il Vietnam ed ha anche voluto sottolineare che l’Italia non ragiona solo in termini di profitto. “L’Italia messaggera di un modello di sviluppo che aspira ad integrare aspetti economici, culturali e sociali, pone al centro dei suoi percorsi di internazionalizzazione proprio la consapevolezza dell’importanza di una dimensione sociale e inclusiva dello sviluppo”.
Un fattore questo, che in effetti gli industriali che operano qui spiegano sia un vero atout per le imprese italiane. Se infatti in Vietnam è considerato normale lavorare 48 ore alla settimana, nelle aziende a guida tricolore si lavora non più di 44, spesso con sabato e domenica liberi.

Lo sfruttamento non è consentito dal governo a guida comunista, che controlla tutto e non permette che ci siano abusi, spiega uno dei dirigenti di una delle principali aziende italiane che operano ad Hanoi. Mattarella ha fatto eco agli imprenditori italiani facendo notare che i nostri industriali non delocalizzano ma internazionalizzano, visto che oltre il 90% dei prodotti in Vietnam non viene commercializzato in Italia ma resta prevalentemente in Asia. Quel che ora il governo vietnamita chiede, oltre alla presenza delle istituzioni, sono maggiori investimenti; anche il vicepremier ha lamentato che siamo ‘solo’ il 28° paese in questo campo.

E non a caso una sollecitazione in tal senso è venuta proprio dal Ministro Federica Guidi, che accompagnava il Presidente: “su questo fronte – ha detto il Ministro – i margini di miglioramento sono ancora più ampi. Gli investimenti italiani in Vietnam sono triplicati in cinque anni ma restano limitati a 300 milioni e quindi al di sotto del livello di ambizione comune. Il Vietnam è un partner strategico, che si sta accreditando rapidamente come piattaforma produttiva e distributiva nel mercato asiatico e globale”.

 

La visita del Presidente Mattarella, accompagnato dal Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, è stata preceduta dallo svolgimento della commissione mista per la cooperazione economica tra Italia e Vietnam, co-presieduta dal Vice Ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda e dall’omologa vietnamita, Ho Thi Kim Toa, Vice Ministro dell’Industria e Commercio. Nell’occasione il Vice Ministro Carlo Calenda ha dichiarato: “Il rapporto del nostro Paese col Vietnam è particolarmente importante nel contesto del Sudest asiatico. Il nuovo quadro di rapporti preferenziali che si svilupperà con l’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio tra UE e Vietnam (prevista per il 2017) porterà poi ulteriori benefici e nuove opportunità per le nostre imprese in un mercato di oltre 90 milioni di consumatori. Anche per questo motivo – ha concluso il Vice Ministro – nel novembre del prossimo anno, anche in occasione della Expofood2016 di Ho Chi Minh City, organizzeremo una missione imprenditoriale, con focus su agroindustria, macchinari, infrastrutture e turismo, proprio per sfruttare al meglio questa forte apertura del mercato vietnamita e il potenziale delle nostre imprese”.

Mattarella Ambassador of ‘Made in Italy’    
From Vietnam: “The development must be inclusive”
Italy is the messenger of a development model that focuses on “the importance of a social and inclusive dimension of development”. This message comes from the Italian President, Sergio Mattarella, on the last leg of his visit to Vietnam, during a business forum of the two countries. In support of the penetration of the Made in Italy brand in a market with huge potential, the Head of State asked that: “Italian businesses operating in Vietnam be the representatives of this model and this commitment.”
There are some positive figures: the goal of increasing trade by 25%, taking it from 4 billion in 2014 to 6 billion in 2016, is considered achievable; the signing of the strategic Partnership is already bringing its first results and there will be many more once the agreement has been perfected; the government of Hanoi shows a certain fondness towards Italy. The figures that still need some work are linked to a lack of Italian investment in South East Asia and logistical difficulties.

“Vietnam and Italy can work together effectively in the global community” the Italian President explained at Ho Chi Minh City. “The government and all the institutions – Mattarella assured – must pull their weight at all levels and are ready to do so.” In the same way, “businesses, associations, universities, NGOs and professionals” are already doing the same thing and will continue to do so.

Mattarella gave assurance that our country is present and is by the side of those working with Vietnam and he also underlined the fact that Italy does not reason solely in terms of profit. “Italy, as messenger of a development model that seeks to integrate economic, cultural and social aspects, places the awareness of the importance of a social and inclusive dimension of development at the centre of its internationalization processes.”
In fact, the industrialists working here explain that this factor is a true asset for Italian businesses. If it is, in fact, true that working 48 hours a week is considered normal in Vietnam, in the Italian-lead companies, nobody works more than 44 hours and Saturdays and Sundays are often free.

Exploitation is not allowed by the communist-led government, which controls everything and does not permit any abuse, as one of the directors of one of the main Italian companies operating in Hanoi explains. Mattarella echoed the Italian entrepreneurs, pointing out that our industrialists do not relocate but internationalize, considering the fact that over 90% of products in Vietnam are not marketed in Italy but remain largely in Asia. As well as the presence of the institutions, the Vietnamese government is now also asking for greater investments; the Vice-Premier also complained that we are ‘only’ the 28th country in this field.

It is no coincidence that a similar comment came from Minister Federica Guidi, who accompanied the President: “On this front – said the Minister – the scope for improvement is even greater. Italian investments in Vietnam have trebled in five years but remain limited to 300 million and are therefore lower than the level to which we jointly aspire. Vietnam is a strategic partner and is rapidly becoming affirmed as a productive and distributive platform in the Asian and global market.”

 

Prior to President Mattarella’s visit, on which he was accompanied by the Minister of Economic Development Federica Guidi, the mixed commission for economic cooperation between Italy and Vietnam had taken place and was co-chaired by the Deputy Minister for Economic Development Carlo Calenda and Vietnamese counterpart Ho Thi Kim Toa, Deputy Minister of Industry and Commerce. On this occasion, Deputy Minister Carlo Calenda stated that: “The relationship between our Country and Vietnam is particularly important in the context of South East Asia. The new framework of preferential relationships that will develop when the new free trade agreement between the EU and Vietnam comes into effect (expected in 2017) will bring with it further benefits and new opportunities for our businesses in a market of over 90 million consumers. Also for this reason – the Deputy Minister concluded – in November of next year, during Expofood2016 in Ho Chi Minh City, we will also be organizing a business mission, focused on the agro-industry, machinery, infrastructures and tourism, with the specific aim of taking advantage of this great opening up of the Vietnamese market and the potential of our businesses.”

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