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02/04/2020 – CORONAVIRUS/ 83.049 contagiati/ 1.431 guariti e 760 morti in più

Sono 83.049 le persone positive al Coronavirus in Italia; 2.477 in più di ieri. 4053 sono ricoverate in terapia intensiva, 28.540 ricoverate con sintomi, e 50.456 – cioè il 61% – in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi. Un numero, quest’ultimo, che “è cresciuto anche in percentuale”, a significare che “ci sono meno ospedalizzati”. Lo ha sottolineato Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, nel consueto punto stampa che oggi pomeriggio l’ha visto affiancato da Sergio Iavicoli, direttore del Dipartimento di Medicina, epidemiologia e igiene del lavoro dell’Inail. Purtroppo ci sono anche 760 nuove vittime, mentre i guariti salgono a 18.278, 1431 in più di ieri.Confermata, quindi, una certa stabilità dei numeri, dal 27 marzo ad oggi, che fa ben sperare, ma su cui nessuno si sbilancia ancora.I pazienti trasferiti con la Cross sono 105, tutti dalla Lombardia, due in più di ieri (65 con il virus, 40 no); 32 sono stati trasferiti in Germania. In campo circa 16.500 volontari, di associazioni nazionali e locali, che affiancano forze polizia, forze dell’ordine e personale sanitario. Le tende pre triage di fronte agli ospedali sono 790 mentre rimangono 151 quelle allestite nei penitenziari. Sale ancora la cifra raccolta dalle donazioni al conto corrente del Dipartimento della protezione civile, arrivato a 101.246.000 di euro; di cui sono stati spesi, in totale, 9.900.000 per l’acquisto di ventilatori e dispositivi di protezione individuale.Oggi, ha annunciato Borrelli, è partito un altro nucleo della task force di medici mentre domani arriverà a Roma il primo nucleo di infermieri. Le loro destinazioni saranno Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Marche e Valle d’Aosta. Alla fiera di Bergamo è pronta la struttura ospedaliera donata dall’Associazione Nazionale Alpini – che Borrelli ha ringraziato “per l’apporto che danno in tutte le emergenze” – così come è pronto l’ospedale da campo allestito dalla Marina a Jesi. L’ultimo grazie Borrelli lo ha indirizzato al Comando operativo del Vertice Interforze “per lo straordinario impegno profuso dall’inizio dell’emergenza per rispondere alle richieste immediate, se non addirittura estemporanee, che riceve dal dipartimento”. A Iavicoli il compito di spiegare che Inail lavora per studiare e risolvere le questioni poste dal rapporto tra lavoro e salute, soprattutto a tutela delle persone che non hanno smesso di farlo, operatori sanitari in primis, tra cui c’è anche un 9,7% di contagiati, ma anche chi lavora per servizi essenziali, le forze armate e dell’ordine, così come i ricercatori che lavorano “per dare risposte all’emergenza”. Senza dimenticare la Pubblica amministrazione – l’80% dei lavoratori Pa ora lavora da casa, “inimmaginabile” fino a qualche mese fa ha detto Iavicoli – o i lavoratori delle società private, che continuano a operare anch’essi in modalità di lavoro agile. L’Inail lavorerà insieme ad altri enti a focus di approfondimento, ma è attiva dall’inizio dell’emergenza al fianco dei lavoratori che si sono ammalati, nella funzione “assicurativa”, propria all’ente. Iavicoli ha poi annunciato che, per fronteggiare gli aspetti del rischio psico – sociale, dalla prossima settimana verrà attivata, insieme all’Ordine degli psicologi, una piattaforma e guida di supporto per gli operatori di psicologia dentro le Asl, per una rete coordinata a sostegno del supporto al burn out dei sanitari, in primis, e di tutti gli altri lavoratori. L’Inail, ha assicurato, proseguirà la sua attività “di rete”, nella modulazione delle diverse fasi che, via via, porteranno al ritorno a lavoro. (aise) 

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