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Al Forum Italia-Russia, opportunità di business e l’impegno a mantenere i rapporti.

Cooperazione, sanzioni, opportunità di business. Sono i tre pilastri attorno ai quali è ruotato il Forum Italia-Russia, organizzato dall’Europarlamentare milanese Stefano Maullu e andato in scena ieri a Palazzo Stelline di Milano
“I legami plurisecolari tra Italia e Russia devono essere implementati – afferma Stefano Maullu, eurodeputato e membro della delegazione per i rapporti Ue-Russia al Parlamento Europeo; – Il rapporto con la Russia deve essere consolidato, rafforzato, perché Mosca è da considerare un partner strategico, un alleato fondamentale per l’Italia e per tutta l’Europa”.
Dal 2014 ad oggi, da quando sono state introdotte le sanzioni economiche alla Russia, l’export italo-russo ha perso dai 2 ai 4 miliardi all’anno, circa 10 miliardi in tutto. Oltre alle sanzioni e alle loro ripercussioni per l’Italia, nel corso del Forum si è discusso anche di cooperazione strategica e dei rapporti bilaterali tra i due Paesi, di geopolitica di gas e di opportunità di nuovi business. Da Made in Italy a Made with Italy, dunque.
La giornata ha visto la partecipazione di un folto pubblico, interessato agli interventi dei relatori che si sono succeduti:
“La collaborazione tra Italia e Russia è cruciale, bisogna assolutamente mantenere vivo il dialogo – ha affermato Sergej Zheleznijak, vicepresidente della Duma, intervenuto al Forum Italia-Russia via Skype; – Al giorno d’oggi, purtroppo, le decisioni sui rapporti italo-russi non sono prese a Roma a Mosca, ma a Bruxelles o a Washington. Tutto ciò è controproducente, perché l’Italia ha una sua sovranità e dovrebbe essere in grado di decidere per conto suo”. Zheleznijak ha invitato le autorità italiane a unirsi alla Russia “nei suoi sforzi contro le minacce globali”, dichiarando inoltre che Mosca sarebbe pronta a intavolare discussioni con l’Italia “su tematiche difficili e complicate come le sanzioni”. Secondo il vicepresidente della Duma, le opportunità di business tra la Russia e l’Italia sarebbero facilitate dalla disposizione favorevole dei businessmen russi, che secondo Zheleznijak “vogliono cooperare e costruire nuovi affari”.
V. Maslennikov, vice direttore del dipartimento della cooperazione europea del Ministero degli Affari esteri russo, ha affermato di aver notato “un approccio costruttivo da parte dell’Italia sui rapporti con la Russia”, augurandosi la speranza che possa continuare ancora a lungo.
Al Forum ha preso parte anche Pasquale Terracciano, Ambasciatore italiano a Mosca. Dopo aver espresso l’augurio che i rapporti tra Italia e Russia possano raggiungere una nuova fase di normalizzazione, l’ambasciatore ha lanciato l’allarme per l’imminente “tempesta perfetta” che potrebbe abbattersi sull’Europa a causa delle sanzioni ripetutamente annunciate dagli Stati Uniti.
Nella seconda parte del Forum, incentrata sul ruolo strategico della Russia come partner economico e commerciale dell’Italia, l’attenzione dei relatori si è spostata sulle attività delle aziende italiane in Russia, sul volume dei loro affari e sulle prospettive per nuove, soddisfacenti opportunità di business.
Secondo Pierpaolo Celeste, direttore dell’agenzia ICE a Mosca, “le aziende italiane hanno dimostrato di sapersi adattare alla difficoltà dell’attuale congiuntura, dimostrando un notevole spirito di adattamento”. Celeste ha anche elencato i dati relativi all’interscambio italo-russo nei primi mesi del 2018: secondo il direttore di ICE, nei primi due mesi dell’anno la Russia avrebbe importato 825mila euro di merci italiane ogni ora – in particolare nel settore agroalimentare (+19%) e arredamento/edilizia (+31%).
Il tema è stato ripreso anche da Armando Ambrosio, rappresentante dello studio legale De Berti Jacchia: “In Russia si sta verificando una vera e propria rivoluzione copernicana – avverte Ambrosio; – Il Paese ha cercato di trasformare le sanzioni in una preziosa opportunità per il mercato interno, il che è esattamente ciò che dovrebbe fare anche l’Occidente. Non bisogna soltanto presidiare i mercati, ma si dovrà anche cercare di sfruttare l’aspetto normativo favorevole: le norme russe vogliono che gli imprenditori italiani vadano in Russia”.
Secondo i relatori, uno degli elementi costitutivi di una più solida cooperazione tra Italia e Russia sarà certamente il gas. L’Italia è uno dei maggiori importatori di gas dalla Russia – in Europa è la seconda in assoluto, superata solo dalla Germania – per Sergey Colin, rappresentante di Gazprom Italia, “è il Paese più diversificato d’Europa”.
Valeria Termini, docente di geopolitica del gas all’Università di Roma 3, ha invece suggerito la formazione di “un’alleanza energetica costruttiva tra Ue e Russia, anche tra produttori e consumatori”. Non più un’alleanza difensiva tra produttori, insomma, ma una cooperazione costruttiva tra tutti gli attori interessati.
 

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