sabato, Aprile 20, 2024
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APPELLO DI ASSONAUTICA AL GOVERNO A TUTELA DELLA FILIERA DELLA NAUTICA

DPCM 22 marzo, Decr. MISE 25 marzo: mancano il charter, l’associazionismo e la messa in sicurezza delle barche da parte dei diportisti
In questo periodo di estrema difficoltà e crisi per il paese, Assonautica Italiana si rivolge al Governo a tutela del patrimonio nautico nazionale, dell’intera filiera produttiva e dei diportisti italiani, dei gestori dei porti turistici, dei piccoli e medi cantieri di costruzione e riparazione di imbarcazioni e navi da diporto prospettanti specchi acquei, dei titolari delle attività di Charter nautico, e per conto delle associazioni delle marinerie turistiche e sociali italiane.
Il presidente nazionale Alfredo Malcarne ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ai ministri Stefano Patuanelli, Roberto Gualtieri, Paola De Micheli ed al Sottosegretario del MIT Roberto Traversi chiedendo di non abbandonare a se stesso il settore della nautica, un patrimonio galleggiante costituito da 500.000 imbarcazioni e dal quale dipendono 178.400 famiglie.
“La categoria di cui mi faccio portavoce – spiega Malcarne – sembra non fare parte di quelle essenziali per il funzionamento del “sistema paese” soprattutto in un momento in cui l’Italia del settore sanitario, delle forze di polizia e di protezione civile stanno combattendo per la sopravvivenza delle persone e la tenuta del sistema sociale, tuttavia al fine di preservare il patrimonio nautico strutturale e galleggiante – continua Malcarne – costituito da porti turistici, moli, approdi, cantieri navali che prospettano specchi acquei in concessione demaniale e mezzo milione di barche, abbiamo apprezzato non poco l’inserimento dei codici ateco – come avevamo richiesto – negli allegati ai due decreti della Presidenza del Consiglio e del Ministero dello Sviluppo Economico, delle attività che devono avere continuità lavorativa per la sorveglianza alle imbarcazioni all’ormeggio, oltre che per fare operazioni gru in via di urgenza per avaria e soccorso, sia delle unità da diporto ormeggiate all’interno dei porti, sia delle unità della pesca, delle forze di polizia e del soccorso”.
“Ciò premesso – continua il presidente di Assonautica Italiana – devo però segnalare che non rientrano nell’allegato le attività di charter nautico e di noleggio senza equipaggio di imbarcazioni da diporto, le associazioni sportive dilettantistiche quali circoli della vela, scuole nautiche, gruppi subacquei e simili che hanno flotte in acqua o che usano imbarcazioni attualmente all’ormeggio”.
Serve altresì una misura che permetta l’accesso in via straordinaria alle barche anche agli “armatori a titolo privato” che abbisognano di controllare gli ormeggi, perché magari hanno in concessione uno specchio acqueo direttamente dal Demanio dello Stato, o di ispezionarle per altre ragioni di urgenza, in quanto beni certamente suscettibili per loro natura a danni da maltempo per rottura o allentamento degli ormeggi.
In sintesi l’integrazione dei codici ateco richiesti e l’inserimento degli armatori privati tra i soggetti titolati ad agire in via di urgenza a bordo delle imbarcazioni, permetterebbe la conservazione ed il mantenimento in sicurezza del patrimonio nautico italiano, nel rispetto delle modalità e delle distanze minime tra persone, fissate dal Decreto MISE 25 marzo 2020, del DPCM 22 marzo 2020 e dei precedenti.
In attesa della risposta del Governo vale la pena di ricordare che sono attualmente permesse, ESCLUSIVAMENTE AI PROFESSIONISTI DEL SETTORE NAUTICO le seguenti attività:- sorveglianza ed assistenza all’ormeggio diurna e notturna, oltre alla manutenzione in acqua per interventi urgenti atti al mantenimento in sicurezza delle imbarcazioni stazionanti nei porti turistici, nelle marine, nelle aree in concessione alle associazioni sportive e nei cantieri nautici;- alaggio, varo, spostamento e taccatura a terra per comprovati motivi di urgenza di imbarcazioni da diporto, da pesca, del soccorso e delle forze armate;- riparazione e manutenzione delle stesse unità di cui sopra;- riparazione e manutenzione agli apparati motore delle unità descritte in precedenza.
Per le attività di charter, delle associazioni dilettantistiche e sportive, e per gli armatori, attendiamo quindi a breve la risposta del Governo alla richiesta di Assonautica Italiana.ELENA MAGROUFFICIO STAMPAASSONAUTICA ITALIANAelenamagro72@gmail.comwww.assonautica.it

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