venerdì, Marzo 29, 2024
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Assocamerestero – l’associazione che riunisce le 78 Camere di Commercio italiane all’estero – ha fatto il punto, a Milano, della sua attività

Assocamerestero (l’associazione che riunisce le 78 Camere di Commercio italiane all’estero e Unioncamere) ha scelto Milano, quest’anno per il suo 20° meeting dei segretari generali delle Camere di Commercio italiane all’estero.
Alla guida di Assocamerestero è stato riconfermato Gian Domenico Auricchio.
Nel suo intervento Auricchio ha illustrato le attività e i risultati che le Camere, oltre 1500 attività promozionali programmate per il 2019, prioritariamente rivolte alle pmi che o sono già presenti all’estero o vogliono internazionalizzarsi.
«Siamo un’associazione di 80 Camere di Commercio e 140 uffici con “antenne” in 55 mercati, presiedute da imprenditori italiani in loco. Spesso, in passato, il nostro ruolo è stato percepito talvolta come in sovrapposizione rispetto alle attività di promozione dell’’Agenzia ICE. Oggi, invece, stiamo rafforzando la collaborazione e siamo in grado di fornire servizi di qualità e molto spesso integrativi.
Nel 2018, le imprese italiane che si sono avvalse dei servizi offerti dal sistema camerale sono state quasi 70mila. Al primo posto tra i servizi maggiormente erogati, quelli di business scouting e di orientamento al mercato estero per azioni di posizionamento di breve e medio periodo (il 41% delle prestazioni fornite), seguite dalle attività di business networking (19%) e dall’organizzazione di missioni di buyer esteri in Italia (16%).
L’agroalimentare si riconferma il settore su cui le Camere sono maggiormente focalizzate (60%) come attività di promozione del Made in Italy. In pochi anni – ha spiegato Auricchio – i fondi per la promozione del Made in Italy destinato al cofinanziamento delle attività delle Camere all’estero sono passati da 4,8 a 8,8 milioni di euro l’anno.
A questi, si aggiungono i 2,5 milioni che in un triennio sono stati affidati nell’ambito del Programma straordinario per il Made in Italy per la promozione dell’autentico prodotto italiano e il contrasto all’italian sounding.
In sintesi, noi cerchiamo soprattutto di ampliare la conoscenza e la consapevolezza all’estero sui prodotti italiani originali e sulle principali caratteristiche del Made in Italy”.
 

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