giovedì, Aprile 25, 2024
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I Giovani di Federalimentare in Silicon Valley

Conoscere le innovazioni sulle quali stanno lavorando i centri tecnologici più avanzati al mondo e capire come potrebbero impattare a breve sui business italiani. Trarre ispirazione per replicare questa spinta in casa nostra, unendola al saper fare italiano e alla nostra cultura di prodotto. Questi gli obiettivi del viaggio formativo promosso da Future Food Institute, il primo acceleratore food in Italia, in collaborazione con Cibus, che si è appena concluso nel tempio della tecnologia mondiale, la Silicon Valley, e che ha visto protagonista una delegazione di 25 imprenditori dei Giovani di Federalimentare guidati dal presidente Alessandro Squeri.

“Federalimentare Giovani si sta affermando come ponte tra la food industry e il mondo dell’innovazione e delle start up italiane. Ecco perché oggi siamo qui a confrontarci con i leader di questo settore – ha detto il presidente dei giovani imprenditori, e ha aggiunto: “Fa parte del nostro dna valorizzare e integrare le innovazioni provenienti dal startup e acceleratori con la nostra tradizione, un match che concorre a mantenerci competitivi e saldi nel restare un punto di riferimento del buon cibo nel mondo”.

Un viaggio che ha catapultato gli imprenditori italiani nei migliori centri di ricerca al mondo, come la Davis e la Stanford University, e nei colossi tecnologici focalizzati sull’innovazione continua, come Google Food, per un approfondimento sul binomio industria alimentare e innovazione “Torno fiero dei nostri prodotti Made in italy – ha detto Ottorino Ambrosi di Ambrosi spa – ma più stimolato ad approfondire le tematiche su sostenibilità e innovazione che potranno giovare anche ai nostri prodotti”.

Un percorso dedicato all’approfondimento di questioni fondamentali per lo sviluppo dell’industria alimentare e alla creazione di punti di contatto con il centro della tecnologia mondiale: “Siamo molto soddisfatti del riscontro ottenuto e delle sinergie attivate con la Silicon Vallay – ha affermato Sara Roversi, fondatrice di Future Food – e certi che questo sia solo l’inizio degli effetti dirompenti dell’incontro tra l’Italia del cibo e la capitale del tech”.

“L’innovazione è uno degli assi portanti di Cibus – ha concluso Pierluigi Spagoni, responsabile della comunicazione della manifestazione che il 7 maggio aprirà le porte a Parma – per questo essere presenti qui è stata una scelta naturale. Poter cogliere i trend di innovazione della scena food & bev californiana è stato di stimolo e ispirazione per capire come ci si dovrà porre in futuro per poter rispondere al meglio all”evoluzione dei consumi e capire come meglio proporre ai buyers esteri le eccellenze del Made in Italy”.

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