martedì, Marzo 19, 2024
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L’Europa che vogliamo Valori di libertà, di eguaglianza, di fratellanza.

È fin troppo facile al giorno d’oggi dire che questa non è l’Europa che vogliamo. A chi potrebbe piacere un’Europa in mano a pochi tecnocrati occupati soprattutto a incasellare le cifre di un bilancio? Vogliamo di più, molto di più.
Ma non possiamo aspettare altro tempo. L ’Europa che vogliamo è un’unione politica, ancor prima che bancaria o finanziaria. È la realtà nella quale realizzare veramente il sogno spinelliano degli Stati Uniti d’Europa, ma va cambiata la rotta. Un’Europa in cui si vive di sola austerity non funziona: servono misure per la crescita, poiché sono le persone a meritare il centro della scena continentale, non gli algoritmi finanziari.
Lo dicevamo a gran voce nel 2014, lo ripetiamo oggi, dopo due anni di lavoro in cui abbiamo ottenuto dei frutti: piano di investimenti, flessibilità, crescita. L ’Europa parte dai cittadini e a loro deve ritornare: il nostro impegno è rivolto a ridurre sempre di più la distanza tra istituzioni e cittadini, lavorando sulle grandi questioni economiche, ma anche sui diritti, e sulla democrazia. Se la nostra Unione non saprà adattarsi e reagire alla realtà che cambia velocemente e in maniera talmente repentina da sembrare perfino violenta, rischierà di non avere futuro.
Si certo, la nostra Unione spesso è troppo miope, troppo lenta. Ammalata di tecnocrazia e di sonnambulismo. E senza dubbio per salvarla dobbiamo cambiarla. Ma attenzione: rimane il miglior modello al mondo di gestione pacifico e democratico delle relazioni tra popoli e Stati. Quale è il più grande risultato raggiunto in ormai 60 anni di integrazione europea?
Cosa ha contraddistinto la nostra esperienza comune dopo le due guerre civili europee del XX secolo?
I diritti fondamentali. La loro tutela. La loro promozione. È questa la vera essenza dell’identità europea. Sono i valori di libertà, di eguaglianza, di fratellanza.
Sandro Gozi.

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