L’impegno di Oscar Farinetti come portabandiera nel mondo delle eccellenze Made in Italy è stato riconosciuto e premiato da 50 Top Pizza durante l’evento di presentazione della classifica 2019 delle migliori pizzerie d’Italia stilata dalla guida ideata da Luciano Pignataro, Albert Sapere e Barbara Guerra.
Una missione, quella di Farinetti, che si è concretizzata nell’ingresso di Eataly, e quindi di produttori – inclusi presidi Slow Food fiore all’occhiello dell’agroalimentare italiano – in Europa, Stati Uniti, Russia, Giappone, Medio Oriente, Corea e Brasile.
Ultima in ordine cronologico l’apertura del negozio di Parigi, nel cuore del Marais, caratterizzata da un’importante novità: il debutto sulla “tavola” internazionale della Pizza Eataly.
“Né napoletana, né romana, ma Eataly”: questo il biglietto da visita con cui si presenta la pizza creata da Francesco Pompilio, talento dell’arte bianca italiana scoperto da Eataly, di cui oggi è maestro pizzaiolo.
Con una lavorazione presa a prestito dal mondo del pane che, insieme alla scelta di farine biologiche macinate a pietra del Mulino Marino, assicura un’elevata leggerezza e digeribilità, la Pizza Eataly è sintesi e allo stesso tempo espressione della missione del gruppo: fare conoscere e dare accesso alle eccellenze italiane a un pubblico più ampio possibile in ogni parte del mondo.
Da un lato quindi nel menù delle pizzerie di Eataly si ritrovano i produttori di filiera con cui l’azienda ha un consolidato rapporto di fiducia, dall’altro la collaborazione con Slow Food porta in tavola le “Pizze del Territorio” che celebrano i Presidi Slow Food ed eccellenze della tradizione gastronomica italiana.
Dopo Parigi, il viaggio nel mondo della Pizza Eataly continuerà in Europa con l’apertura a maggio 2020 del negozio di Londra, mentre la Pizza Eataly verrà portata nel Middle East: Eataly di Dubai, Riyad, Doha, e Kuwait City. In Italia invece la prossima tappa per la Pizza Eataly sarà l’apertura di Eataly Verona, fine 2020 o inizio 2021.
Il premio è stato consegnato a Oscar Farinetti con la seguente motivazione: “Per aver avuto l’intuizione delle grandi potenzialità del Made in Italy nel mondo in chiave moderna e non stancamente oleografica e per aver costruito una impresa di successo su questa idea diventando un esempio da imitare e un punto di riferimento per tutti alzando di continuo l’asticella della qualità.”