venerdì, Aprile 19, 2024
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Porte aperte a Expo Milano 2015

Editoriale di Giorgio Mulè
“L’Italia s’è desta”. È riprendendo le parole dell’Inno di Mameli che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha inaugurato Expo Milano 2015. Insomma, dopo tante parole, dibattiti e anche iniziative – purtroppo, in alcuni casi, ben poco civili – anti-Expo, siamo finalmente giunti al tanto atteso 1° maggio. E l’Italia pare veramente “essersi destata”: i lavori – o, almeno, il grosso dei lavori – sono stati conclusi, i cancelli sono stati aperti, e quello che abbiamo potuto vedere in queste prime ore è riuscito a farci ricredere sulle capacità del nostro Paese di potercela fare.
Ci siamo così trovati di fronte all’ennesima dimostrazione che all’Italia non mancano le capacità di fare: molto più spesso, sono gli eventi “esterni” – che sia la burocrazia, o la nostra classe politica – a “intralciare” un Sistema Paese che ha tutte le carte in regola per riuscire nei suoi obiettivi, anche i più ambiziosi – ed Expo Milano 2015 può a buon diritto rientrare in questo novero.
Ora l’Italia che “s’è destata” deve dimostrare di essere in grado di rimanere desta e non abbassare la guardia, sia durante i sei mesi di questa Esposizione Universale, sia dopo, confermando ciò che da tempo ci viene detto, ovvero che Expo può veramente rappresentare un nuovo “trampolino di lancio”: l’occasione per ridare energia al nostro Paese, per creare nuove occasioni di business, per aprire alle nostre aziende nuovi mercati e nuove possibilità, per mostrare al mondo il nostro valore, le nostre bellezze, l’eccellenza delle nostre produzioni. Insomma, l’obiettivo è ora impegnarci affinché l’Italia “destata” non torni ad essere una “bella addormentata”.

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