mercoledì, Aprile 24, 2024
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Rifiuti: raccolte nell’Adriatico quattordici tonnellate in 10 mesi

Il progetto ML-REPAIR, che mira alla sensibilizzazione ambientale di pescatori e operatori del mare, ha portato a risultati clamorosi e dati emblematici.
Ben 14 tonnellate in 10 mesi. È la quantità di rifiuti recuperati da sei imbarcazioni della marineria di Chioggia nelle acque dell’Alto Adriatico. Una cifra spoporzionata e tolta dall’inquinamento dei mari grazie al progetto ML-REPAIR, finanziato dal Programma Interreg dell’Unione Europea.
Il progetto, che unisce le forze di Italia e Croazia, prevede la sensibilizzazione dei pescatori nelle attività di riduzione del rifiuto da attività ittica, promuovendo comportamenti corretti, sensibilizzando buone pratiche. Ad esempio il gettare in appositi contenitori le plastiche e i frammenti di corda trascinate assieme ai pesci nel corso della pesca a strascico. Un’attività, chiamata Fishing For Litter, che mira a ridurre l’inquinamento dei mari, partendo dalla dall’educazione ambientale dei suoi principali protagonisti: i pescatori.
Analizzando la quantità di oggetti raccolti si è potuta avere una stima della tipologia di materiali inquinanti presenti nell’Adriatico del Nord. Tra i materiali domina la plastica, che rappresenta circa il 66 per cento dei rifiuti ammassati nei dieci mesi. Minori quantità per materiale misto (16%), gomma (10%), tessile e metallo (rispettivamente 5% e 3%).
Tra le destinazioni d’uso passato il dato diventa più interessante. Circa il 33% del totale è rappresentato da oggetti di uso comune, principalmente in plastica usa e getta. A seguire i detriti delle reti utilizzati per la pesca di vongole e cozze (28%), e le gomme di scarto della pesca commerciale (pari al 22%). Un dato interessante che solleva ancora una volta l’opportunità di politiche e best pratice legate alla riduzione della plastica, soprattutto monouso.
 

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