martedì, Aprile 16, 2024
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Salone mondiale WTE per conoscere da vicino un patrimonio di 120 siti

La prima edizione romana del WTE, il Salone mondiale dei Siti e Città Patrimonio Unesco ha riunito a Palazzo venezia a Roma 120 siti del mondo e ha confermato l’interesse del pubblico e degli operatori che nei suoi tre giorni hanno potuto conoscerli da vicino, sia nell’ambito degli spazi espositivi che nel corso del workshop b2b, nonché di approfondire tematiche legate al brand Unesco grazie agli oltre trenta incontri tecnico-scientifici in programma.
Organizzato da M&C Marketing consulting, in collaborazione con la Regione Lazio e con il Polo museale del Lazio, il Wte Unesco è patrocinato dal ministero per i Beni e le Attività culturali, l’Associazione Beni italiani Patrimonio mondiale, Enit, Confindustria, Federalberghi, Fiavet e il prossimo appuntamento sarà sempre a Roma nel 2020.
Secondo gli organizzatori l’edizione romana è stata occasione per una riflessione e un confronto sul ruolo dei beni Unesco e della cultura per incrementare l’attrattività turistica dell’Italia. R per ribadire che è indispensabile salvaguardare e comunicare in maniera adeguata i siti Unesco, in virtù del loro forte valore identitario.
E’ comunque, necessario -altro tema emerso dall’edizione 2019 del Wte- che le istituzioni siano in grado di fare rete tra loro, così da essere anche da stimolo per gli operatori privati con l’obiettivo di una valorizzazione unitaria e condivisa del patrimonio culturale del nostro paese.
Oltre 100 i tour operator italiani e stranieri che hanno incontrato 70 buyer specializzati giunti da Regno Unito, Francia, Germania, Belgio, Olanda, Spagna, Austria, Svizzera, Paesi Scandinavi, Israele e, novità dell’edizione 2019, dalla Thailandia.
Paese ospite speciale dell’edizione 2019 del Salone è stata l‘Argentina, grazie allo storico legame culturale che da sempre mantiene con il Lazio e la Città di Roma, intensificatosi negli ultimi anni per la presenza di Papa Francesco.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati di questa prima edizione romana -ha detto Marco Citerbo, direttore del salone- D’altro canto, in una location come Roma non avevamo dubbi che le presenze di pubblico negli spazi espositivi e agli incontri sarebbero state significative, e che anche i buyer stranieri sarebbero stati conquistati dalla città e dai beni Unesco della regione. Un ringraziamento particolare -ha concluso Citerbo- va alla Regione Lazio che ha sostenuto economicamente e dal punto di vista organizzativo l’evento, al Comune di Roma e al Polo Museale del Lazio che ci hanno ospitato”.
Il salone è stato infatti occasione anche per far visitare agli operatori turistici presenti alcuni dei siti Unesco del Lazio, a cominciare da Roma, in cui oltre al ricco patrimonio testimonianza degli antichi fasti della città, gli ospiti hanno potuto ammirare la Roma moderna, scrigno d’arte urbana, quindi Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli, Viterbo e Cerveteri e, infine, di gustare le tante eccellenze enogastronomiche del territorio.
Obiettivo del Salone è stato quindi quello non solo di valorizzare e promuovere i siti e le città Patrimonio dell’Umanità, ma anche di offrire un’occasione di riflessione sulle politiche per il turismo e sui nuovi modelli di sviluppo sostenibile, a partire proprio dall’offerta del brand Unesco. L’Italia, del resto, con i suoi 54 siti Unesco, è la nazione che ne ha di più.
 

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