venerdì, Marzo 29, 2024
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Turismo ed enogastronomia: binomio vincente per il turismo ligure

Turisti Giapponesi a Rapallo
Da un’indagine condotta da Isnart-Unioncamere risulta che, nel 2017, i turisti che hanno visitato l’Italia hanno messo al primo posto, tra le motivazioni del soggiorno, l’acquisto e la degustazione delle eccellenze della gastronomia nostrana, fiore all’occhiello dell’identità nazionale e uno dei principali motori dell’economia italiana.
In particolare, attraverso un’indagine di ISNART tra 600 tour operator internazionali, è emerso che l’enogastronomia è la principale motivazione di un viaggio in Italia, assieme alla cultura per 6 turisti su 10.
“Ma attenzione – hanno sottolineato i ricercatori Isnart – perché gli stessi tour operator indicano che le scelte del turista sono oggi determinate di gran lunga più dalla qualità del soggiorno che dallo stesso rapporto qualità prezzo o dalla possibilità di fare un viaggio studiato su misura”.
A conferma, il presidente della Camera di Commercio Luciano Pasquale ha affermato: “Occorre moltiplicare l’impegno e mettere in campo politiche di sviluppo e innovazione che contribuiscano al rilancio del turismo, pilastro insostituibile della nostra economia. Rilancio che deve necessariamente passare da una più ampia conoscenza del nostro territorio, da una gestione ottimale delle nostre risorse naturali e da un rapporto competitivo tra prezzi e qualità delle strutture e dei servizi, capace di contribuire ad elevare l’efficacia e l’attrattività del nostro sistema di accoglienza”.

I NUMERI
In Liguria, secondo l’Osservatorio Turistico Regionale, la spesa effettuata dai turisti nel periodo estivo del 2017 si stima sia ammontata a 5 miliardi e 644 milioni di euro, spesa che ha attivato una produzione di beni e servizi sul territorio pari a 6 miliardi e 410 milioni di euro, a cui si aggiungono altri 6 miliardi e 705 milioni di euro di produzione attivata nel resto d’Italia (dovuti alle importazioni di prodotti e semilavorati da altre regioni). Il Pil del turismo risulta pari a 3 miliardi e 742 milioni di euro, che rappresenta il 7,5% del Pil regionale.
La spesa in acquisti agroalimentari rappresenta il 12% della spesa turistica complessiva (arriva al 14,8% per i turisti che alloggiano in abitazioni private), superando la spesa per abbigliamento (9,5%), altre industrie manifatturiere (gioiellerie, igiene personale, accessori, altre spese, ferme al 6,1%), bar, caffè e pasticcerie (5,4%) e trasporti (1,9%).
Nella graduatoria delle attività svolte durante il soggiorno in Liguria, l’enogastronomia figura al 2° posto dopo le escursioni: 1 turista su 4 ne ha segnalato l’interesse, sia sotto forma di partecipazione ad eventi enogastronomici (13,0%) che di degustazione di prodotti locali (12,8%). Per gli stranieri la percentuale è al 26,2% mentre per gli italiani al 25,5%.
A fronte di questi dati, l’enogastronomia figura tra i prodotti individuati dalla Regione nel Piano del Turismo 2020: oltre 170 fra enti e associazioni imprenditoriali liguri hanno sottoscritto il Patto per lo sviluppo strategico del turismo, con l’obiettivo di diversificare e destagionalizzare gli arrivi, coinvolgendo costa ed entroterra in un unico sistema turistico.

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