venerdì, Marzo 29, 2024
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Unioncamere e SiCamera: il percorso di accompagnamento alla riorganizzazione delle Camere

La fase particolarmente delicata che sta vivendo tutto il sistema camerale, con la riforma della pubblica amministrazione che ne ridefinisce le funzioni e l’intera organizzazione è giunta ad un punto di svolta con la recente approvazione- da parte del Governo – del processo di riordino approvato nel mese di agosto 2017.
Questo si può tradurre in una grande opportunità di crescita e miglioramento per tutto il sistema, capace di rendere le nostre strutture ancora più efficienti e vicine al mondo delle imprese, partendo dall’ascolto dei reali bisogni dell’economia locale. Del resto la riforma assegna chiaramente alle CdC il ruolo di “ultimo miglio delle imprese”, individuandole come punto di raccordo in grado di connettere i sistemi produttivi locali con le politiche nazionali e regionali, citando come ambiti operativi principali la digitalizzazione delle imprese – con Impresa 4.0, ma non solo – e la qualificazione aziendale e dei prodotti (certificazione, tracciabilità, valorizzazione delle produzioni).
Ecco perché oggi Unioncamere, con il supporto della propria Agenzia nazionale di servizi Si.Camera, avvierà una forte azione di supporto per tutte le Camere di Commercio su diversi filoni di intervento:

Anzitutto un’assistenza di tipo organizzativo sugli accorpamenti, con la ridefinizione dei processi di organizzazione aziendale, di quelli di tipo contabile amministrativo e degli altri adempimenti relativi all’amministrazione trasparente;
In secondo luogo un servizio di recupero delle risorse finanziarie: il taglio del diritto annuale ha imposto un’efficienza maggiore nelle entrate camerali a partire dalla tariffazione dei servizi, della loro gestione, fino al maggior recupero delle somme evase. A tale proposito è stato avviato un percorso finalizzato a diffondere il ravvedimento operoso per le imprese, aiutandole a regolarizzare la propria posizione con un dispendio finanziario minimo, evitando così fastidiosi processi di iscrizione a ruolo;
sempre in tema di reperimento di risorse, devono essere maggiormente sviluppate funzioni di aiuto alle imprese ed alle istituzioni locali per la partecipazione a bandi e programmi nazionali ed europei, anche fornendo adeguata assistenza tecnica per le modalità di partecipazione delle Camere;
Inoltre, per sviluppare maggiormente la funzione camerale di osservatorio dell’economia locale dovremo contribuire maggiormente alla realizzazione di osservatori e rapporti territoriali su quelle tematiche che attengono alla specificità dei territori, realizzando modelli di indicatori economici – anche personalizzati – da utilizzare a fini informativi e promozionali, oltre che per possibili sviluppi progettuali.

Ma oggi che sono stati ridefiniti gli ambiti geo-amministrativi delle Camere ed è stata delineata sul territorio la nuova mappa delle funzioni e dei servizi da offrire a seguito della Riforma, la stagione di rinnovato impegno delle Camere per la competitività dei territori deve riparte soprattutto dalla valorizzazione del  capitale umano.
E’ questo il vero asset del Sistema, il complesso delle risorse umane della rete camerale, rappresentando essa una collettività professionale unica per competenze distintive e tecnicalità.

A questa collettività, composta da diverse e correlate famiglie professionali, è stato indirizzato un ampio ed articolato Piano di formazione, avviato dall’ Unioncamere lo scorso mese di luglio 2017 che proseguirà e si completerà nel 2018.
Dunque alla incisiva azione di razionalizzazione, che ha modificato gli assetti territoriali ed organizzativi del Sistema camerale, ha fatto da opportuno corollario una intensiva operazione di aggiornamento e riqualificazione  a valere su tutte le funzioni ed i servizi camerali, nuovi o rinnovati.
Una vera e propria ‘mobilitazione’ formativa, con 9 linee di training avviate nel corso del 2017 e altrettante da avviare nel corso del 2018 che – complessivamente – interesseranno una platea composta da oltre 7mila unità di personale.
Temi quali  l’orientamento e alternanza scuola-lavoro, l’innovazione digitale e l’e.government, la valorizzazione dei beni culturali e le politiche del turismo hanno consentito al Sistema camerale di contribuire ad individuare le determinanti  ‘chiave’ dello sviluppo e della modernizzazione del Paese: lavoro per giovani, innovazione dei settori economici, digitalizzazione per cambiare i modi di produzione dei beni e dei servizi e per semplificare i rapporti della PA con le imprese e i cittadini.
Linee formative tutte che, con sessioni di approfondimento e laboratori, hanno consentito una potente operazione di upgrading della cultura camerale e – in generale – del bagaglio culturale e tecnico che una moderna Amministrazione Pubblica deve detenere. Emblematico, ad esempio, il percorso tracciato dalla Linea e-gov che si concluderà con una certificazione delle competenza di e.leadership dei partecipanti.
Ma non si é certo operato solo sulle funzioni a maggiore ‘esternalità’, bensì anche sui processi interni e sulle funzioni di supporto (gestione delle risorse umane e gestione delle risorse economiche) e su quelle che presiedono alla delicata gestione degli adempimenti normativi (compliance) e, non da ultimo, al delicato tema degli Aiuti di Stato, recentemente riformati on sede comunitaria. E’ un tema questo di forte impatto normativo  (si pensi al tema della assegnazione di voucher alle imprese…) per la trasparenza nella competizione tra imprese.
Ovviamente restano confermati gli impegni sui temi tradizionali: dalla vigilanza alla regolazione del mercato, dal nuovo ruolo del Sistema nell’internazionalizzazione, alla gestione degli appalti, dall’evoluzione del Registro Imprese ai temi degli Open data, solo per citarne alcuni.
Insieme a questa operazione culturale professionalizzante, anche le famiglie professionali saranno oggetto di una attualizzazione, nel segno di quella modernizzazione che è parte integrante della nuova mission delle Camere di commercio.

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