mercoledì, Aprile 24, 2024
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Intesa UE-Cina per prodotti DOP e IGP

L’UE e la Cina hanno concluso oggi i negoziati relativi ad un accordo bilaterale per proteggere da imitazioni e usurpazioni 100 indicazioni geografiche europee (IG) in Cina e 100 IG cinesi nell’UE.
Nel 2017 la Cina e l’Unione europea avevano formalmente concordato una lista di 100 indicazioni geografiche ciascuna, da proteggere contro le usurpazioni e le imitazioni. 
Con un volume che ha raggiunto i 12,8 miliardi di € (nel periodo di dodici mesi compreso tra settembre 2018 e agosto 2019), per l’UE la Cina è la seconda destinazione delle esportazioni agroalimentari nonché la seconda destinazione delle esportazioni di prodotti protetti come indicazioni geografiche (di cui costituiscono il 9 % del valore) che comprendono vini, prodotti agroalimentari e bevande spiritose.
Il mercato cinese, con una classe media in aumento che apprezza i prodotti europei autentici, iconici e di alta qualità, ha un potenziale di crescita elevato per le bevande e i prodotti alimentari europei e vanta inoltre un proprio sistema di indicazioni geografiche consolidato, con specialità che grazie a questo accordo i consumatori europei potranno ora esplorare ulteriormente.
L’elenco UE delle IG da proteggere in Cina comprende prodotti quali Cava, Champagne, Feta, Irish whisky, Münchener Bier, Ouzo, Polska Wódka, Porto, Prosciutto di Parma e Queso Manchego. Tra i prodotti cinesi nell’elenco vi sono ad esempio Pixian Dou Ban (Pasta di fagioli Pixian), Anji Bai Cha (Tè bianco Anji), Panjin Da Mi (Riso Panjin) e Anqiu Da Jiang (Zenzero Anqiu). Per l’Italia sono inclusi l’Aceto Balsamico di Modena, alcune denominazioni di origine di vini tra le quali, Asti, Barbaresco, Barolo, Brunello di Montalcino, Chianti, Conegliano Valdobbiadene e la Grappa.
In seguito alla conclusione dei negoziati, l’accordo sarà ora sottoposto a un controllo giuridico. Per quanto riguarda l’UE spetterà poi al Parlamento europeo e al Consiglio dare l’approvazione. L’accordo dovrebbe entrare in vigore entro la fine del 2020.
Quattro anni dopo l’entrata in vigore, l’ambito di applicazione dell’accordo sarà esteso ad altre 175 indicazioni geografiche per parte. Per queste denominazioni si dovrà seguire la stessa procedura usata per le 100 già comprese nell’accordo (ad esempio valutazione e pubblicazione per osservazioni).
La cooperazione UE-Cina in materia di indicazioni geografiche è iniziata oltre un decennio fa (nel 2006) e nel 2012, con la registrazione e la protezione di dieci indicazioni geografiche di entrambe le parti, ha posto le basi della cooperazione odierna.
L’accordo prevedeva la protezione di due seconde liste di indicazioni geografiche da implementare entro 4 anni dall’entrata in vigore: gli elenchi ancora non sono stati resi disponibili.
E’ stato reso noto che non sarà applicata la clausola del “Granfathering” che prevedrebbe il mantenimento dei diritti acquisiti da parte di indicazioni geografiche preesistenti a quelle protette dall’accordo.
 

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