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#SISPRINT IN TOUR, 17 tappe per dialogare sui temi dello sviluppo territoriale

Se la Lombardia è la regione con la quota più elevata di imprese a partecipazione estera, il Friuli Venezia Giulia spicca per propensione alle esportazioni. La maggior densità imprenditoriale si trova in Molise mentre le Marche hanno la quota più alta di imprese manifatturiere. Sono alcuni dei primati che emergono dalla fotografia scattata da Agenzia per la Coesione Territoriale e Unioncamere sulle Regioni italiane, contenute nei 21 report realizzati nell’ambito del progetto SISPRINT. E proprio i Report regionali offriranno i dati di contesto di #SISPRINT IN TOUR, l’iniziativa itinerante, realizzata in collaborazione con le Camere di commercio, che si propone di attivare un dialogo stabile e un confronto tra amministrazioni pubbliche, imprese, Università e componenti sociali sui temi dello sviluppo territoriale, per fare emergere le reali esigenze delle imprese e qualificare la progettualità per lo sviluppo.
#SISPRINT IN TOUR si articola in 17 tappe, la prima della quale è Trento (10 ottobre). Seguiranno quindi gli appuntamenti di Cosenza e L’Aquila (15 ottobre), Bari e Bolzano (16 ottobre), Campobasso (22 ottobre), Trieste (23 ottobre), Aosta (25 ottobre), Torino (29 ottobre), Ancona (26 novembre). Ulteriori appuntamenti si terranno a Bologna, Cagliari, Genova, Potenza, Salerno, Roma,  Venezia.
L’iniziativa rientra tra le azioni previste nell’ambito del progetto SISPRINT, Sistema Integrato di Supporto alla Progettazione degli Interventi Territoriali, finanziato dal PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, di cui Unioncamere è il soggetto beneficiario.
Oltre alla realizzazione di una serie di strumenti e prodotti di analisi economica, il progetto prevede l’attivazione di 21 Antenne territoriali presso le Camere di commercio (una per regione, ad eccezione delle due costituite nelle Province autonome di Trento e Bolzano). Le Antenne hanno il compito di operate come punti di ascolto e di animazione a sostegno delle istituzioni locali, raccogliendo le istanze e le criticità espresse dalle diverse componenti del sistema produttivo. Attualmente sono operative 17 Antenne. In via di attivazione sono quelle di Lombardia, Umbria, Toscana e Sicilia.
I Report offrono una lettura innovativa delle dinamiche economiche territoriali attraverso l’integrazione, la sistematizzazione e la valorizzazione del patrimonio di dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio e di altre fonti camerali e informazioni e fonti statistiche dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.
Oltre agli aspetti di integrazione delle fonti informative, queste analisi presentano elementi particolarmente innovativi, assai utili alla programmazione degli interventi finanziati dalla politica di coesione. Tra questi: l’impegno nella selezione e correlazione dei set degli indicatori con i temi inerenti l’Accordo di Partenariato, per verificare le azioni per la crescita economica relative agli Obiettivi Tematici 1 e 3 per l’innovazione tecnologica e la competitività delle PMI; l’analisi degli andamenti di alcuni parametri anche all’interno di aree sovracomunali di particolare interesse, come, ad esempio, aree interne e aree di crisi. Questi strumenti consentono sia un’immediata lettura – attraverso prospetti sintetici e infografiche – che la discesa in profondità grazie a tabelle e grafici di dettaglio.
Territori da primato
La lettura degli indicatori contenuti nei Report regionali restituisce un quadro molto articolato dei territori del nostro Paese, caratterizzato da situazioni molto diverse fra loro. Di seguito, alcuni dei “primati” che emergono dai dati del Registro imprese e da indicatori di fonte esterna al sistema camerale.
Oltre 960 mila imprese – il 15,8% del totale nazionale – in Lombardia, la regione che vanta anche la quota più elevata di imprese a partecipazione estera (6,2 per 1.000). È invece il Lazio la regione che presenta la quota più elevata di società di capitale sul totale regionale (42,7%). Il Molise, con 11,4 imprese ogni 100 abitanti, ha la maggior densità imprenditoriale mentre la Valle d’Aosta è la regione in cui maggiore è la presenza di imprese artigiane (29,4%). A livello settoriale la Basilicata denota la quota più elevata di imprese agricole, forestali e della pesca (30,5%), le Marche hanno la quota più elevata di imprese manifatturiere (13,2%) e la Liguria la maggiore incidenza di imprese di servizi (62,9%). Proseguendo nelle analisi per tipologia d’impresa, il Molise è la regione a maggior presenza relativa di imprese femminili (28,1%), la Calabria si contraddistingue per la quota più elevata di imprese giovanili (13,7%) e la Toscana è la regione con l’incidenza più elevata di imprese straniere (13,2%). La provincia autonoma di Trento spicca per numero di start up innovative per 100 mila abitanti (27,5), mentre la Sardegna è in testa alla classifica per cooperative sociali per 100.000 abitanti (87,7).
Passando ad altri indicatori di fonte esterna al sistema delle Camere di commercio, la Campania è la regione con la minore quota di anziani con il 18,2% di over 64 sul totale della popolazione mentre la Liguria è la regione con la maggiore proporzione (28,4%). L’Emilia-Romagna è quella con più stranieri (11,9%), mentre per saldo naturale e saldo migratorio spicca la provincia autonoma di Bolzano (per il saldo naturale è l’unica area con segno positivo). Dal punto di vista economico sempre Bolzano emerge per Pil pro capite sulle altre aree (42.500 euro, 53,2% al di sopra della media nazionale) e per livelli più bassi di disoccupazione (3,1% la quota di disoccupati sulla popolazione con 15 anni e oltre). Emilia-Romagna e Veneto conquistano i vertici della classifica regionale per apporto del valore aggiunto industriale sul totale della ricchezza prodotta a livello locale (valori molto vicini, rispettivamente 26,1% e 26,0%), mentre il Friuli Venezia Giulia spicca per propensione alle esportazioni (43,9% il rapporto export/valore aggiunto).

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