mercoledì, Aprile 24, 2024
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Un’Italia da Export

Quella di ZONIN1821 è una storia secolare, che si tramanda da sette generazioni
Nella rubrica “Un’Italia da Export” presente nel sito Exportiamo.it, ospitiamo i contributi delle eccellenze targate Made in Italy che con competenza e coraggio si affacciano sui mercati internazionali. Tra queste c’è Zonin1821, una delle più importanti realtà imprenditoriali vitivinicole italiane, apprezzata e riconosciuta a livello internazionale. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Di Gioia, Head of Sales and Marketing dell’azienda.
Ci racconti la storia di Zonin1821.
Quella di ZONIN1821 è una storia secolare, che si tramanda da sette generazioni, con radici a Gambellara, nel cuore del Veneto, in una terra ad altissima vocazione vitivinicola. Nel segno della continuità familiare, i tre fratelli Zonin rappresentano l’ultima generazione della storia aziendale. ZONIN1821 rappresenta una delle più importanti realtà imprenditoriali vitivinicole private in Italia e tra le prime anche all’estero. Riconosciuta a livello internazionale come una delle aziende italiane più importanti e innovative, con un fatturato consolidato che registra un incremento del +16% rispetto al 2014 oggi ZONIN1821 vanta un ampio portafoglio di vini di qualità, che comprende quelli del noto marchio Zonin e i vini prodotti e imbottigliati nelle nove tenute situate nelle regioni a più alta vocazione vitivinicola in Italia, oltre alla tenuta di Barboursville Vineyards, in Virginia (USA).
Quali sono gli elementi e le condizioni che hanno decretato il successo della sua Azienda sul mercato attuale?
ZONIN1821 produce, distribuisce, vende e commercializza i marchi appartenenti alla Famiglia Zonin in Italia e all’estero, grazie a oltre 600 collaboratori. Da tale statement derivano i tre principali punti di forza di cui siamo orgogliosi e per i quali ci impegniamo quotidianamente: il capitale umano, la sostenibilità e la qualità dei vini di cui controlliamo totalmente la filiera e l’internazionalizzazione. Per raggiungere i nostri obiettivi, in un concetto di “imprenditoria umanistica” che perseguiamo con determinazione, il nostro primo asso nella manica sono le risorse umane. Il nostro desiderio principale oggi, in tal senso, è quello di ampliare sempre più il gruppo di under 30 interno all’azienda.
Il rispetto e la cura per l’ambiente costituiscono un ulteriore valore fondamentale per la cultura e la filosofia della Famiglia Zonin: solo una grande e scrupolosa attenzione per i dettagli in ogni fase della lavorazione dell’uva, dalla vigna alla bottiglia, produce vini di alta qualità e solo la tutela dell’ambiente durante l’intero processo di produzione del vino lo rende un prodotto sostenibile. E qui entra in gioco, in particolare, la professionalità dei Direttori, winemaker e agronomi delle aziende agricole, che hanno dato vita a vini straordinari ed unici quali Aquilis, Amarone, Oltrenero, Moscato, Il Solatio, Rocca di Montemassi, Altemura, Deliella, Octagon, solo per citarne alcuni.
In questi anni di crisi, quanto la ricerca del successo sui mercati internazionali è stata una scelta e quanto una necessità per l’azienda?
Nell’ultimo decennio io e tutti i collaboratori abbiamo lavorato assiduamente sul futuro della ZONIN1821 e insieme siamo riusciti a cambiare radicalmente la nostra strategia. Da un’azienda di produzione più tradizionale, ne abbiamo creata una sempre più qualitativa e “market oriented”. Gli obiettivi raggiunti sono stati tanti, anche se quello cui abbiamo dedicato più ore di lavoro nell’ultimo lustro e a cui siamo quindi particolarmente legato, è stato la fase dell’internazionalizzazione di ZONIN1821. La forte attenzione ai trend e alle opportunità del mercato nazionale e internazionale, attraverso strategie di marketing realizzate ad hoc in ogni Paese, ci permettono infatti di diffondere una cultura del vino italiano di qualità capillare.
Qual è il “peso” delle attività internazionali oggi sul suo business?
Attualmente esportiamo in esattamente 115 Paesi, siamo un’azienda giovane e dinamica, che fattura 186 milioni di euro. L’85% della produzione di ZONIN1821 è esportato in oltre 110 Paesi, tra cui spiccano gli Stati Uniti, la Germania, l’Inghilterra, il Benelux, la Svizzera. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, già da qualche anno, gestiamo le vendite e il marketing localmente attraverso le due società controllate di distribuzione – ZONIN1821 USA (nata nel 2003) e ZONIN1821 UK (nata nel 2006), che nel 2014 hanno hanno fatturato rispettivamente 57 milioni di dollari e 25 milioni di sterline. Due anni fa in Cina è nata la ZONIN1821 China (la terza business unit a capo della Famiglia Zonin), con sede a Shanghai, per promuovere la commercializzazione dei vini della famiglia Zonin in tutto il Far East e con l’obiettivo di perfezionare i rapporti con i distributori e il posizionamento di marca. Lo scorso anno, inoltre, ZONIN1821 ha incrementato le esportazioni nel mercato australiano, che continua ad apprezzare il vino e la qualità “made in Italy”, in particolare le eccellenze prodotte dalla Famiglia Zonin che rappresentano il 25% del mercato del vino italiano importato in Australia. A conferma del riconoscimento internazionale che ci viene attribuito, la nota rivista inglese Drinks International, ha premiato il brand Zonin per il terzo anno consecutivo tra i “Top 50 Most Admired Wine Brands”.
Quali sono i vostri piani futuri di sviluppo? Avete già in mente nuovi mercati da conquistare?
Il nostro focus principale resta la Cina. Nel 2015 abbiamo scelto Shanghai come sede di ZONIN1821 China, perché è la metropoli economica del Paese, grazie alla sua particolare posizione geografica e strategica, oltre al fatto che ci garantisce una base logistica solida per penetrare nei mercati di tutti i Paesi dell’Estremo Oriente, come quelli coreano, vietnamita e giapponese.
Quale consiglio si sente di dare agli imprenditori che intendono affacciarsi nello stesso contesto estero?
Dobbiamo fare più sistema con tutti i soggetti del territorio e del mercato: aziende, winelover, ristoranti, enoteche, winebar, sommelier, distribuzione organizzata per condividere e promuovere un processo culturale univoco. Il consumo di vino al ristorante potrà crescere, con una forte tendenza a consumare vini al bicchiere, indice del fatto che la modalità di consumo è cambiata e che dobbiamo muoverci per trovare le formule opportune per essere al passo coi tempi. La cultura della qualità e del territorio, anche per la distribuzione moderna, saranno il focus su cui concentrare gli sforzi nei prossimi anni. Certamente dobbiamo insistere sul tema della cultura perché, se circa l’85% dei consumatori ritiene di non conoscere il vino, significa che da qui dobbiamo partire per promuoverlo attraverso un marketing della conoscenza, per il quale tutti dobbiamo essere disposti a investire.

An Italy Export-Worthy
ZONIN1821’s is a centuries-old history, handed down for seven generations
Under the heading “An Italy Export-Worthy” on the site Exportiamo.it, we host the contributions of Made-in-Italy brands which join international markets with boldness and skills. Among these brands is Zonin1821, one of Italy’s most important and internationally appreciated and recognized wine makers. We spoke about it with Giuseppe Di Gioia, the company’s Head of Sales and Marketing.
Share with us the story of Zonin1821.
ZONIN1821’s is a centuries-old history, handed down for seven generations. Its roots are in Gambellara, in the heart of the Veneto region, a land with enormous wine-making potential. The three Zonin brothers represent the latest generation of the company’s history. ZONIN1821 is one of the most important private wine makers in Italy and, among the most prominent in the world. Recognized internationally as one of the most important and innovative Italian companies, and with a consolidated turnover which increased by +16% since 2014, ZONIN1821 features a large portfolio of quality wines, including those of the well-known Zonin brand, as well as wines and bottles produced in the nine wineries scattered across Italy’s finest wine-making regions, in addition to the Barboursville Vineyards estate in Virginia (USA).
What are the elements and conditions that account for your company’s success in the current market?
Thanks to the work of more than 600 employees, ZONIN1821 produces, distributes, sells and markets Zonin Family brands in Italy and abroad. To achieve our impressive results, we proudly rely upon three main pillars to which we remain steadfastly committed on a daily basis: human capital, sustainability and quality, the latter of which we ensure by remaining in full control of the distribution chain and marketing worldwide. To achieve our goals within the framework of “humanistic entrepreneurship”, which we pursue with determination, we rely on what we call our first ace up our sleeve, namely human resources. Our main objective is today to expand more and more our cadre of young professionals (30 years old or younger). Respect and care for the environment is another core value for the culture and philosophy of the Zonin family: only great and painstaking attention to detail at every stage of the processing of grapes, from vines to bottles, can yield high-quality wines, and only the protection of the environment throughout the entire production process makes wine a sustainable product. And this where the professionalism of managers, winemakers and agronomists of agricultural companies comes into play, which has yielded extraordinary and unique wines such Aquilis, Amarone, Oltrenero, Moscato, Il Solatio, Rocca di Montemassi, Altemura, Deliella and Octagon, just to name a few.
In these years of economic crisis, to what extent was the pursuit of success on the international markets been the result of choice and the result of necessity for your company?
In the last decade, we worked diligently on the future of ZONIN1821, and, together, we were able to radically change our strategy. From a company committed to traditional production, we have transformed ourselves into a business that is increasingly more qualitative and “market-oriented”. We achieved many results, but where we put in more work in the last five years and, of which, as a result, we are particularly proud is the internationalization of ZONIN1821. A strong focus on trends and opportunities in the domestic and international markets, through ad hoc marketing strategies customized for each country, enables us to disseminate the culture of Italian wine.
What is the “weight” of international business today for your company?
We currently export to exactly 115 countries and are a young and dynamic business with a turnover of 186 million Euros. 85% of ZONIN1821 production is exported to over 110 countries, most notably the United States, Germany, Britain, the Benelux, Switzerland. In the US and UK, for some years now, we have been managing sales and marketing locally through two distribution subsidiaries – ZONIN1821 USA (born in 2003) and ZONIN1821 UK (born in 2006), which, in 2014, achieved a turnover of 57 million US dollars and 25 million pound, respectively. Two years ago, in China we founded ZONIN1821 China (the third business unit of the Zonin family), based in Shanghai. Its purpose was to market Zonin wines across the Far East, and, by extention, perfect our relationships with distributors and position our brand. In addition, last year, ZONIN1821 increased exports to the Australian market, which continues to appreciate Made-in-Italy wines and quality, and, in particular, the excellence produced by the Zonin family, which represents 25% of the Italian wine market imported to Australia. To confirm the international recognition afforded to us, the British magazine Drinks International, awarded the Zonin brand, among others, the title of “Top 50 Most Admired Wine Brands” for the third year in a row.
What are your future development plans? Do you already have in mind new markets to conquer?
Our main focus is China. In 2015, we chose Shanghai as the headquarters of ZONIN1821 China, because that metropolis is the country’s economic hub, thanks to its special geographical and strategic location, in addition to affording us a solid logistical foundation to penetrate the markets of other Far East countries, such as South Korea, Vietnam and Japan.
What advice would you give entrepreneurs who look to international markets?
We must be better integrated with all elements of both market and territory: companies, winelovers, restaurants, wine bars, wine shops and sommeliers, and organize distribution to share and promote a consolidated cultural process. Wine drinking in restaurants can grow, and has begun trending towards by-the-glass consumption, an indication that consumption patterns have changed and that we need to find appropriate formulas to stay current with the times. The culture of quality and territory, also as it pertains to modern distribution, will be the focus upon which we concentrate our efforts in the years to come. For sure, we must insist on the culture theme, because, if about 85% of consumers believe they did not know wine, it means that we have to start from here to promote wine through knowledge, an effort in which we must all be willing to invest.

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