venerdì, Aprile 26, 2024

Editoriale

Ovunque nel mondo, il Made in Italy è oggetto di ammirazione. La nostra moda, il nostro design, i nostri complementi d’arredo, il nostro agroalimentare: tutto ciò che ha origine nel nostro Paese viene apprezzato per la sua qualità, per il suo stile unico, per la sua capacità di unire tradizione e innovazione, di “distinguersi” e di trasmettere quell’Italian style che tutti ci invidiano – e che per questo molti tentano di imitare.
Il Made in Italy, però, non è solo questo: l’Italia, grazie alle sue grandi e piccole aziende, ha saputo distinguersi anche in ambito tecnologico, affermandosi all’estero non solo come il Paese della Dolce Vita, ma anche come la patria della tecnologie e dell’innovazione in numerosi ambiti: dalla nautica all’ITC, dalla meccanica ai mezzi di trasporto.
A dimostrazione che l’Italia non è “statica”, ma è capace di innovare e di affrontare con successo le sfide del mercato globale. Valorizzare il marchio Italia è diventato quindi priorità del nostro Governo e la nostra crescita dipende soprattutto da un marchio unitario “Italia”, un’arma capace di  combattere la crisi con un vantaggio, immediatamente riscontrabile, della lotta alla contraffazione.

Domenico Calabria

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