sabato, Aprile 27, 2024
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Camera: Vignali (Dgit) al Comitato Italiani nel Mondo

Direttore generale per gli italiani all’estero della Farnesina, Luigi Maria Vignali è stato ascoltato questa mattina dal Comitato italiani nel mondo e sistema paese della Camera, presieduto da Fabio Porta. La crisi in Venezuela, le preoccupazioni per i negoziati sulla Brexit, i servizi consolari, le risorse: di questo ha parlato Vignali con i deputati presenti in audizione, senza tralasciare la questione “Columbus day”, e i prossimi incontri alla Corte d’Appello di Roma, in vista del voto, né le sue missioni a New York e Zurigo, per “toccare con mano” bisogni e criticità.
Venezuela. “Inizio il mio intervento qui oggi dal Venezuela, perché la situazione è grave, come sappiamo, così come conosciamo i connotati di emergenza che la nostra collettività si trova ad affrontare. È una crisi che non verrà risolta certo nelle prossime settimane e quindi dobbiamo pensare a come poter aiutare i nostri connazionali e dobbiamo prepararci a dei provvedimenti straordinari. Abbiamo una collettività che nella sola Caracas conta più di 120000 italiani, come la popolazione che abita nella provincia di Monza. Credo che si dovrebbe intervenire con misure straordinarie che ad oggi, per le nostre sedi in Venezuela, non sono state prese. Credo che questi provvedimenti andrebbero presi per rafforzare la sede per consentirle di venire incontro alle istanze. Credo che, quanto meno, a un cittadino italiano in Venezuela che chiede il passaporto perché ha le risorse per espatriate, dovrebbe essere concesso. Mi pare il minimo.
Per poter erogare con efficacia e capillarità i contributi di assistenza diretta abbiamo stanziato 1.000.000 di euro proprio per venire incontro agli italiani più indigenti. È una somma notevole da gestire, quindi serve più personale nelle sedi in Venezuela.
BREXIT. “Non nascondiamo preoccupazione per quello che sta accadendo; abbiamo sempre detto che la nostra priorità negoziale era tutelare in primo luogo i diritti dei cittadini, i diritti della grande collettività italiana nel Regno Unito. Purtroppo però, allo stato attuale, sembra che si vada affermando ancora l’impostazione per cui non c’è nessun accordo. Sappiamo che bisogna lavorare a Bruxelles. Immaginiamo tutti le difficoltà in caso di un “hard Brexit”.
Per quanto mi riguarda, quello dei cittadini italiani è il tema più importante con il quale dobbiamo confrontarci; dobbiamo mettere in sicurezza i diritti dei cittadini, anche se, ripeto, i segnali non sono incoraggianti. Avrete letto anche voi di alcune prime discriminazioni che cominciano ad affermarsi nel Regno Unito verso i lavoratori europei, verso i viaggiatori europei, anche semplicemente per quanto riguarda il controllo alla frontiera. Dobbiamo prestare estremamente attenzione a questo negoziato, spingere per una soluzione prioritaria di tutela dei cittadini europei, una soluzione che sia semplice, anche da un punto di vista amministrativo e procedurale. Mi riferisco al riconoscimento dello status di residenza nel Regno Unito che dovrà essere semplice da dimostrare, non con formulari di 80-90 pagine in cui vengono chieste le prove del pagamento delle tasse della spazzatura o delle spese condominiali o delle spese di scuola dei figli degli ultimi cinque anni. Perché è chiaro che questo metterebbe in difficoltà molti dei nostri connazionali. Modalità semplici faciliterebbero anche il lavoro delle stesse strutture consolari italiane”.
La nuova mobilità. “È una sfida con la quale dovremmo confrontarci nei prossimi anni: voi conoscete il fenomeno, presentato anche con degli studi indipendenti, ma il Paese a mio avviso non è consapevole dell’importanza di questa mobilità italiana, né del suo ordine di grandezza – negli ultimi 5 anni circa un milione di nuove iscrizioni all’anagrafe consolare – né di ciò che significa in termini di impoverimento del Paese e dell’impatto in termini di servizi da prestare a questa nuova mobilità che si va aggiungere agli iscritti Aire (5.400.000). Queste nuove mobilità chiedono in primo luogo integrazione, chiedono di poter studiare la lingua del posto, chiedono servizi innovativi digitali, chiedono quindi un’attenzione rinnovata anche da parte delle strutture consolari a cui noi dobbiamo poter rispondere. Chiedo anche a voi di mantenere alta l’attenzione sul fenomeno, proprio perché ne sia in qualche modo diffusa la consapevolezza nel Paese e perché vengano poi stanziate risorse adeguate”.
Servizi consolari. “Lasciatemi dire, in primo luogo, che ho molto apprezzato un certo cambio di registro negli ultimi mesi da parte di esponenti politici della collettività nei confronti dei servizi consolari, con un apprezzamento per l’impegno del Ministero, del suo personale per fornire servizi. Certo le risorse non sono adeguate. C’è una soglia minima di gestione dei servizi al di sotto della quale senza risorse, soprattutto risorse umane adeguatamente formate, è difficile operare. Pensate che per i soli passaporti abbiamo un 30% di richieste in più in questo anno di crisi rispetto all’anno precedente”.
Percezioni consolari. “La prospettiva di poter disporre di parte delle percezioni consolari è un tema antico, più volte sollevato su cui più volte esponenti politici della collettività hanno fatto delle proposte avanzate. Visto che abbiamo parlato di Brexit, potrei dire come la Thatcher “Now we want our money back”, dateci parte di queste percezioni consolari pagate dai connazionali. Si parla di circa 150 milioni di euro ogni anno, cifre che voi già conoscete ma le ripeto perché è comunque utile mantenere anche in questo caso alta la soglia dell’attenzione. Di questi, 60 milioni vengono da percezioni consolari diciamo così “classiche”; altri 90 milioni dai visti. Almeno parte di questo ingente flusso di risorse dovrebbe poter tornare alla rete consolare con un provvedimento ad hoc così da rafforzare le strutture, anche fisiche dei consolati, lanciare e rafforzare i servizi digitali, assumere digitatori in grado di “sgrossare”, perdonatemi il termine, l’istruzione delle pratiche. Si può fare molto con una piccola percentuale di questo ingente flusso di risorse; quindi rinnovo l’invito a trovarci anche su questo tema verso lo stesso obiettivo, visto che si sta avvicinando l’approvazione della legge di bilancio. Queste risorse dovranno essere indirizzate verso la rete consolare prioritariamente, anzi categoricamente indirizzate ai consolati, così come previsto nella norma sui €300 per le pratiche di acquisto della cittadinanza”.
Il servizio alla società civile. “Intendo ribadire il servizio alla società civile, ai cittadini e alle imprese. Questo credo che venga richiesto oggi alle Amministrazioni dello Stato e quindi anche al ministero degli Esteri. Se riusciremo a farlo tutta la Pa e la Farnesina stessa riusciranno a rivalutare il loro ruolo, la percezione che ne ha la società civile, a volte purtroppo falsata proprio dai disservizi”.
Dopo il dibattito cui hanno partecipato, oltre al Presidente Porta, anche i deputati Pd Garavini, Fedi, Farina e Tacconi, il DG Vignali è tornato su alcune questioni, per chiarire i punti evidenziati dai parlamentari.
Rendere strutturali i fondi per lingua e cultura. “Evidentemente è un impegno dell’Amministrazione degli Esteri mantenere una stabilità di questi fondi; trovate in me sicuramente un alleato in questo senso, anche se non è più di mia competenza (ora è competente la Dg Sistema Paese – ndr)”.
Accordi con i Patronati. “Il confronto con i patronati per un ampliamento dell’offerta di servizi, una diversificazione anche dell’offerta di servizi è una delle mie prossime scadenze operative, quindi lanceremo sicuramente questo confronto”.
Voto all’estero. “Stiamo lavorando per l’allineamento delle banche dati. Domani abbiamo un appuntamento alla Corte d’Appello di Roma, conosceremo il nuovo capo della Corte d’Appello di Roma che gestisce lo scrutinio a Castelnuovo di Porto e ci stiamo preparando. Nella nostra agenda anche un incontro con il nuovo capo del Dipartimento per le libertà civili e il capo dipartimento che sostituirà il prefetto Belgiorno. Stiamo preparando anche la bonifica degli schedari e tutto quello che dovrà essere fatto, lo sarà”.
Legge di bilancio. “Come detto dall’onorevole Fedi, abbiamo lo stesso obiettivo: una legge di bilancio adeguata e importante in tema di risorse”.
Procedure Brexit. “Ho preso nota di questa esigenza non solo di semplificazione delle procedure ma anche della gratuita. È un punto importante, che va sicuramente rilevato. Per quanto riguarda la nuova mobilità e il tavolo di concertazione interministeriale cui faceva riferimento, devo dire la verità, senza nessuna polemica, quando è stata presentata la Ricerca commissionata a Mannheimer il ministro degli esteri non venne invitato. Io non sono mai stato incaricato di organizzare nessun tavolo di lavoro. Detto ciò, me ne faccio carico volentieri quindi prenderemo contatto con i colleghi del Ministero del lavoro e organizzeremo questo tavolo perché è una nostra responsabilità”.
Iscrizione Aire. “Stiamo preparando una brochure per l’iscrizione all’AIRE che verrà veicolata attraverso il canale web, ma anche in formato cartaceo. Più iscritti all’Aire non si tradurranno in un aumento della pressione sui servizi consolari, perché in realtà la pressione già c’è. Se pensate che a Londra ci sono 600mila italiani invece dei 300mila iscritti all’AIRE, pensate che anche questi italiani chiedono assistenza, passaporto e tutto il resto. La differenza è che noi non possiamo dimostrare questo impatto e invece io voglio dimostrare quanti sono gli italiani anche per ottenere più risorse al momento opportuno, altrimenti le risorse vengono date per 300.000 non per 600.000. Quindi la campagna andrà sicuramente avanti anche perché ci sono dei temi importanti su cui dobbiamo fare chiarezza con i connazionali: la doppia imposizione fiscale, il voto anche all’estero”.
Cristoforo Colombo. “Io sarò a New York fra 3 giorni: incontrerò la collettività italiana anche in Consolato; ho chiesto di inserire nell’agenda anche Ellis Island e Columbus Circle, di incontrare la Columbus Foundation per discutere la questione come ci chiede la comunità italoamericana e per chiedere a loro un sostegno interno. La notizia del rigetto della eliminazione nella muncipalità dell’Ohio di questa settimana è una notizia positiva che cercheremo di corroborare in questa mia visita. Subito dopo mi recherò a Zurigo, per conoscere la vivo questa realtà complessa”.
Comites e cgie. “È un tema su cui anch’io, diciamo così, mi sto preparando; potrei dare delle risposte “amministrative”, ma riconosco effettivamente in questo il primato della politica”.
Contributo cittadinanza. “Su questo tema dei 300 euro stiamo “battagliando”, posso usare questo termine, col Ministero dell’Economia per avere già le risorse del 2016. Il Segretario Generale Belloni ha scritto direttamente al Ragioniere generale dello Stato affinché possano essere stanziati già i fondi della prima rilevazione affinché non ci siano fraintendimenti sulla annualità di riferimento per l’assegnazione di queste risorse”.
Sistema prenota online. “Abbiamo diramato delle istruzioni proprio nei giorni scorsi alla rete per utilizzare al meglio questo strumento per far sì che non sia esclusivo, ma che consenta anche l’accesso ad altri canali, come quello telefonico”.
Venezuela. “Delle risorse stanziate, 700.000 euro sono già stati impegnati; abbiamo rafforzato l’organico sia della sede diplomatica che di quella consolare con alcuni alcune invii da Roma. Certo quello di cui avremmo bisogno è un rafforzamento più strutturale con un provvedimento di emergenza di cui parlavo nella mia relazione”. (m.c.aise)

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