Il lavoro prezioso della diplomazia: Mattarella alla Farnesina

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“Apprezzamento” per il lavoro che “la rete diplomatico – consolare svolge al servizio esclusivo dell’interesse generale del nostro Paese, con il carattere insopprimibile di neutralità politica proprio di chi è chiamato a rappresentare la Repubblica” e “riconoscenza per la collaborazione, sempre eccellente, che ricevo nello svolgere mia funzione”.
Questi i sentimenti espressi dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che questa mattina ha aperto alla Farnesina i lavori della Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia nel mondo. Accolto dal Ministro Antonio Tajani, il Presidente ha riconosciuto l’impegno dei diplomatici ad operare “con la responsabilità di manifestare in modo concreto la vocazione dell’Italia ad agire per una comunità internazionale in pace, stabile e prospera”.
“Il vostro è un impegno prezioso e vi esprimo la riconoscenza della Repubblica”, ha aggiunto il Presidente prima di soffermarsi sui diversi scenari internazionali.
“Affermare che stiamo vivendo tempi ordinari sarebbe negare l’evidenza”, ha osservato. “Né può recare conforto la circostanza che, nella dimensione internazionale, periodi di pace e periodi di tensione e contrasto si sono frequentemente succeduti. Perché non siamo in presenza della sola presunzione di determinare nuovi equilibri, indotti dall’affacciarsi, con determinazione, di protagonisti sino a ieri concentrati prevalentemente sulla rispettiva scena interna”.
Di fronte alle “sfide” del mondo – il presidente cita l’emergenza climatica, parla dei conflitti in corso, delle globalizzazione – diviene importante ricordare che “l’esercizio diplomatico corrisponde a una funzione alta, di strumento di manifestazione autentica dei valori più profondi di una comunità”.
Mattarella si è quindi soffermato sulla “costruzione delle regole della comunità internazionale”.
Il “quadro multilaterale” nato dopo la fine della seconda guerra mondiale “ha, purtroppo, mostrato, in questi decenni, limiti strutturali presenti dalla sua nascita”; “da questa considerazione – ha annotato il Presidente – rileva il carattere globale dell’invasione da parte russa del territorio di un’altra nazione, a partire dalla Crimea e dai territori georgiani. L’intento appare quello di riportare di nuovo l’Europa frantumata, in pezzi, impotente. Di congelare i rapporti fra Paesi, impedendo il libero esercizio della loro sovranità, così come era già accaduto, ad esempio, ai tempi della “Cortina di ferro”, con l’applicazione della teoria della “sovranità limitata”. La pretesa del riemergere, nel terzo millennio, della logica “imperiale” è inaccettabile. A suffragarla non soccorre neppure più l’alibi ideologico, di confronto/competizione tra sistemi basati sui progetti di vita contrapposti. Rimane soltanto la logica della prepotenza”.
“Ecco la ragione elementare – ha sottolineato Mattarella – per puntare sul multilateralismo per quei Paesi – come l’Italia – che rifiutano intenti imperialisti e non hanno l’ambizione di essere “satelliti” di alcuno bensì di cooperare, da pari, con tutti gli Stati e i popoli di buona volontà, anche per governare la globalizzazione, facendone crescere la coincidenza con il perimetro della libertà e del benessere. Affermando, inoltre, il principio della sovranità democratica rispetto alla sovranità di fatto, talvolta pretesa da imprese “over the top”, convinte di essere titolari del diritto di dettare regole”.
Se nel passato “i maggiori protagonisti della vita internazionale hanno saputo assumersi le proprie responsabilità, contribuendo alla stabilità e alla coesistenza pacifica, oggi, palesemente, non è più così”.
In Medio Oriente, “il movimento terroristico Hamas ha innescato spirali di violenza di immani proporzioni, riuscendo anche nell’intento di sabotare, congelandolo nel breve periodo, ogni tentativo di dialogo. Il barbaro assassinio di centinaia di cittadini israeliani inermi ha riavviato una guerra atipica fra lo Stato di Israele e una formazione terroristica che controlla di fatto un territorio, con i civili, siano essi israeliani o palestinesi, chiamati a pagare tragicamente il prezzo più alto. Il terrorismo – ha ricordato Mattarella – avanza laddove la proposta politica perde terreno, o l’impegno di paziente tessitura di soluzioni diplomatiche rimane frustrato, nonostante il trascorrere dei decenni. Il conflitto israelo-palestinese è innegabilmente il risultato della prolungata incapacità di costruire tali percorsi di dialogo e di convivenza, e di perseguire l’unica strada ragionevole: la soluzione dei due Stati”.
Questa crisi “ha fatto riemergere dal suo fiume carsico anche il fenomeno dell’antisemitismo, che, oggi come ieri, si nutre di luoghi comuni e di una visione distorta della Storia”, ha detto ancora Mattarella. “Si tratta di messaggi che debbono incontrare la più netta condanna, senza ambiguità, senza interpretazioni di comodo”.
Quanto all’aggressione russa all’Ucraina, “una ferita aperta nel cuore del nostro continente”, anche qui “sono le vittime civili a pagare un prezzo alto”. Kiev come Gaza confermano la necessità “di rendere stringenti le regole, anche in guerra, di quel diritto internazionale umanitario la cui urgenza emerse addirittura – come sappiamo – già con la Convenzione di Ginevra nel 1864. È inammissibile che, in conflitti armati di questo secolo, vengano esercitati attacchi e rappresaglie che colpiscono la inerme popolazione civile. Tocca alla comunità internazionale impedire nuove avventure a questa politica di sopraffazione che trova emuli in diverse situazioni e in più continenti”.
“In una realtà segnata da spinte destabilizzanti e dal rafforzarsi di grandi attori globali, lo spazio politico per l’esercizio di una effettiva sovranità in cui trovano posto i valori e gli interessi della Repubblica Italiana è, condivisa, nell’Unione Europea”, ha ribadito ancora una volta Mattarella. “All’Unione si appartiene, anzitutto, per una scelta di valori: pace, libertà, coesione sociale, democrazia, Stato di diritto. Contrapporvi un’affermazione di esclusivo esercizio di sovranità solitaria – che sarebbe sempre più soltanto apparente – risulta illusorio e sterile. Appare del tutto incoerente vedere – nel dibattito europeo – per chi ha scelto liberamente di appartenere all’Unione, agitare una inconsistente contrapposizione tra Europa degli Stati ed Europa sempre più integrata”.
“Dalla coscienza dell’Europa, anche dopo il recente vertice, si leva il fermo impegno a rilanciare l’orizzonte di un multilateralismo sempre più rispettoso del futuro dell’umanità”, ha aggiunto il Presidente. L’Ue, “per la sua stessa natura deve evolvere per non arretrare, e oggi più che mai abbiamo il dovere di rilanciare il processo di integrazione, rafforzandone i meccanismi di governance”. L’Unione “non è perfetta: è un cantiere permanente, da puntellare quotidianamente con il lavoro di tutti, unendo, insieme, resilienza, ferma chiarezza e pazienza, come è necessario per la conclusione dei negoziati in atto per il Patto di stabilità e crescita”. È, soprattutto, “un cantiere da completare nella sua architettura, non potendo troppo a lungo reggere una costruzione parziale. Non possiamo che guardare con impazienza ai passi ancora necessari per la costruzione di una vera politica estera e di difesa europea”, procedendo anche sulla strada dell’allargamento, ricordando che esso e “l’approfondimento dei meccanismi di integrazione economica e politica sono due aspetti strettamente connessi”.
Ma anche le Nazioni Unite devono stare al passo dei nuovi tempi: una certa crisi di fiducia “si manifesta sovente nella contrapposizione, per molti versi pregiudiziale nella sua artificiosità, fra Occidente e resto del mondo e che tende ad aggregare, in questa denominazione, condizioni anche con molte differenze – di volta in volta economiche, sociali, di assetti istituzionali, di rispetto dei diritti umani – cercando di accantonare, nell’immagine, incompatibilità e interessi discordanti”.
Ma, ha evidenziato Mattarella, “il patrimonio di valori che si intende definire come occidentali corrisponde, in realtà, a molti dei documenti fatti propri dagli Stati nell’ambito delle Nazioni Unite: Stato di diritto, diritti umani, diritti dei popoli nella accezione più ampia. Sul piano dell’architettura di governo multilaterale – miglior baluardo alle spinte destabilizzanti che stiamo sperimentando – occorre restituire slancio a una riforma che renda più efficaci i meccanismi spesso tuttora cristallizzati a immagine del secondo dopoguerra, come pocanzi cercavo di ricordare”.
Si tratta “di un processo evolutivo, che richiederà tempo e realismo e che attiene, in primo luogo, ad una revisione di quegli strumenti di governo economico mondiale, che oggi rappresenta una priorità per i Paesi del Sud globale. L’Europa ha il dovere e l’interesse strategico di lavorare con quei Paesi che condividono i principi democratici e che sollecitano, tuttavia, maggiore attenzione alle loro istanze. Uno sviluppo equilibrato delle regioni del mondo è nell’interesse di tutti”.
L’Italia “si trova in una condizione privilegiata per contribuire a questa azione. Con l’assunzione della Presidenza G7, – ha rimarcato il Presidente – avremo la possibilità di dare ulteriore impulso a molte sfide globali, tra le quali trovano posto quella dei flussi migratori e quella della sicurezza alimentare. Tematiche fra loro strettamente connesse, soprattutto nel continente africano”.
“Al centro della Presidenza italiana – ha ricordato – vi sarà anche il tema dell’Intelligenza Artificiale: un avanzamento scientifico che apre all’umanità opportunità di affrontare e risolvere problemi che credevamo al di là delle nostre possibilità, ma che espone al tempo stesso al rischio di pericolosi condizionamenti nell’informazione, di intrusioni nella sfera privata dell’individuo, di mutamenti radicali degli assetti produttivi, di potenziale crescita del già rilevante divario fra ricchi e poveri, fra forti e deboli. In ultima analisi a un rischio di tenuta per i sistemi democratici. Si tratta di una prospettiva di grande valore che andrà adeguatamente e sollecitamente governata per trarne tutta la portata positiva”.
La Conferenza – che vede la partecipazione di oltre 130 titolari delle Sedi diplomatiche italiane all’estero – proseguirà fino a domani. Le sessioni di lavoro vertono sui principali argomenti dell’attualità internazionale: intelligenza artificiale, Piano Mattei, diplomazia della crescita, gestione degli scenari di crisi, sostenibilità e transizione ecologica, Presidenza G7.
A chiudere i lavori sarà la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, insieme al Ministro Tajani. (aise)