domenica, Aprile 28, 2024
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Il turismo dopo la pandemia: il Ministro Garavaglia al Festival dell’Economia

Si è concluso ieri il Festival dell’Economia a Trento cui sabato scorso, 5 giugno, ha partecipato anche il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, in un incontro con il professore Paolo Figini, docente all’Università degli Studi di Bologna, moderato dalla giornalista televisiva Eva Giovannini, sul tema: “Il turismo dopo la pandemia”.
Il Ministro ha affrontato numerose questioni in tema di turismo, anticipando per ampie linee le aree di intervento strategico sulle quali si propone di agire con il suo dicastero, con l’obiettivo della riqualificazione e del rilancio dell’intero comparto.
Si riparte da “un’immagine che per tutti noi sarà indelebile, delle strade deserte, le piazze vuote delle città d’arte, i musei chiusi”, ha esordito Giovannini.
La cosiddetta “missione 1” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede lo stanziamento di 2miliardi e 400milioni netti per il settore turistico.
“Ben venga l’intervento dello Stato quando è necessario, ma il PIL lo fanno le imprese e i cittadini”, ha sostenuto il Ministro. “Abbiamo fatto operazioni “ponte”, e adesso stiamo uscendo da questa fase. Aldilà degli incentivi per sostenere il calo delle perdite, le misure più importanti sono quelle finanziarie per riqualificare le strutture (un miliardo e 800milioni iniziali, che sono diventati 3miliardi con l’effetto leva nel Recovery Plan) e la decontribuzione per chi fa tornare i lavoratori dalla cassa integrazione. L’obiettivo è uscire dall’intervento dello Stato e aiutare le aziende e gli operatori a fatturare”.
“Tutte le regole che sono state date per riaprire in sicurezza – ha aggiunto – fanno sì che la situazione sia oggi quasi tranquilla, e gli operatori non hanno più bisogno di sostegni e aiuti, ma paradossalmente hanno bisogno di lavoratori, perché mancano gli stagionali”.
Per le strategie di rilancio del comparto turistico, “un miliardo e 800milioni è destinato alla riqualificazione delle strutture, anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale”.
Con riferimento al tema importante del “turismo dei borghi”, il Ministro Garavaglia ha affermato: “è difficile farli conoscere, e spesso è difficile arrivarci, perché la rete infrastrutturale italiana è complicata. Il digitale può aiutare tantissimo, ma bisogna mettere a sistema tutto quello che c’è. L’ambiente digitale si integra con quello che c’è a livello territoriale, per fare conoscere al turista la ricchezza che c’è fuori dai normali itinerari delle grandi città. Altrimenti, rischiamo, per esempio, di continuare ad avere un turista che viene a Roma, si ferma un giorno-due e non va a Tivoli, perché non sa che vicino c’è Villa Adriana, non fa un Cammino, che non ce ne sono di bellissimi. Il digitale è un aiuto per portare i flussi turistici fuori dai “normali” percorsi turistici e fare esperienze “di qualità””.
Il progetto “Caput mundi” del valore di mezzo miliardo di euro nel PNRR, per esempio, è di sostegno alla promozione turistica non soltanto di Roma Capitale, ma di tutto il territorio nel circondario, esteso fino a comprendere tutto il Centro Italia.
In Europa si procede – e si deve procedere – con regole comuni. Dal 1° luglio 2021, con il Green Pass, si viaggia liberamente se si è vaccinati o effettuando il tampone, oppure se si è già stati affetti e guariti da COVID-19.
Per promuovere la bellezza italiana diffusa nel territorio oltre le “mappe” turistiche tradizionali occorre investire – ha detto il Ministro del Turismo – su “organizzazione “in rete” e biglietti integrati, prevedendo un turismo sempre meno “stagionale””. Infatti, “abbiamo un clima che ci consente di ospitare turisti e andare in vacanza tutto l’anno, e quindi, si possono distribuire meglio i flussi; il digitale consente di organizzarli in maniera molto più ordinata, anche di orari e giorni della settimana, in un modo democratico, evitando assembramenti e ammassamenti solo in alcuni luoghi. L’estate in Costiera Amalfitana, in Puglia, in Sicilia, si allunga fino a novembre. Nei Paesi ben organizzati, i pacchetti turistici sono già composti da più siti”.
Nel comparto turistico nazionale sono stati persi nel 2020 oltre 27miliardi di fatturato per l’assenza di ospiti stranieri.
Le stime nel Documento di Economia e Finanza per il 2021, prudenziali, prevedevano per quest’anno una crescita del PIL del 4,1%, l’Istat del 4,7%: “sarà il primo anno che si farà un documento di aggiornamento in positivo”, ha affermato Garavaglia. “Perché le previsioni, molto prudenti, erano basate sul presupposto che il turismo straniero sarebbe ripartito solo nel 2022. Avere concordato una serie di regole chiare, togliendo così la quarantena per chi viene da alcuni Paesi extra UE, come l’Arabia Saudita o gli Stati Uniti, consente di fare ripartire il flusso turistico anche in entrata, e quindi, recuperare una quota di quei 27miliardi di euro che l’anno scorso abbiamo perso integralmente. Non tutti, ma anche se un terzo, si fa un balzo notevole. In più, quest’anno è aumentato il turismo interno del 10% rispetto al 2020, con il 54% di italiani che hanno già prenotato le vacanze estive”.
“Tra gli italiani in più rispetto all’anno scorso e gli stranieri che tornano, avremo una stagione turistica estiva molto interessante. E sarà una stagione lunga, grazie alla novità dei vaccini”, ha aggiunto Garavaglia, che si è detto “favorevole con buon senso” alla possibilità che i turisti possano effettuare la seconda dose della vaccinazione nel luogo di vacanza. “Le Regioni si sanno organizzare molto bene. Non sarà questa la regola, ma non fornire questo servizio quando qualcun altro lo fornisce, vuol dire dare un servizio di qualità inferiore. Con buon senso, si può offrire questa possibilità, soprattutto agli stranieri”.
Tra le “urgenze” di riforma nel comparto turistico, il ministro ha citato “la regolamentazione delle guide turistiche, settore in cui c’è un gran caos, di frammentazione tra le differenti Autonomie regionali. Ci sono due disegni di legge al Senato, siamo già andati in audizione, penso che in tempi rapidi si arriverà a sistemare questa faccenda”. Poi, ha aggiunto, “una seconda cosa, a cui tengo particolarmente è la questione dell’efficientamento delle strutture alberghiere con l’ecobonus del 110%, con uno stanziamento di un miliardo e 800milioni. Abbiamo la necessità di migliorare le nostre strutture ricettive, tutte, non soltanto gli alberghi, ma anche gli agriturismi, i Bed and Breakfast”. E ancora: “i treni storici, i bus turistici, altri mezzi tradizionali di trasporto come la corriera, hanno bisogno di essere potenziati”.
La terza area di miglioramento è la mobilità: “abbiamo un Paese bellissimo, bellissimi borghi, ma abbiamo la necessità di migliorare la mobilità tra i borghi. Faccio un esempio: in Italia, ci sono tantissimi amanti del volo, che non possono sviluppare questo settore a causa di normative assurde, come impedire agli aeroclub di montare pompe di benzina. Il risultato è che vanno da altre parti. Così altri Stati ci “rubano” clienti. Oppure, non sono regolamentati gli idrovolanti: per andare nelle isole minori sarebbe lo strumento più veloce e più semplice. Nel nostro bellissimo mare potremmo sviluppare la nautica da diporto, che fu distrutta dalla scelta di tassarla, per cui abbiamo fatto scappare un flusso di yacht nei Paesi vicini. Tornare a una regolamentazione in linea dal punto di vista fiscale con i Paesi nostri competitor, come Spagna, Grecia e Croazia, è fondamentale”.
“Giovani, donne e Sud sono le emergenze per l’occupazione”, ha sottolineato Garavaglia. “Sviluppare il turismo significa sviluppare queste aree, su cui c’è margine di miglioramento enorme; e molto si può fare lavorando tra di noi”.
Dal pubblico, è stata posta al Ministro una domanda riguardo alla promozione turistica, affidata alle Regioni perdendo di vista il “marchio Italia”.
“Il Ministero del Turismo è nato proprio con questo obiettivo, di promuovere il Sistema-Italia e superare la frammentazione anche tra Ministeri, colmando il vuoto della partecipazione del Governo italiano ai Summit internazionali di settore. Con le Regioni – ha risposto Garavaglia – abbiamo trovato la volontà comune di lavorare in squadra”. (aise) 

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