domenica, Aprile 28, 2024
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Insularità: riconoscimento costituzionale per rimuovere svantaggi – Armao: “battaglia vinta da siciliani e sardi in Italia come in Europa”

La norma sull’insularità è legge. La Camera infatti, quasi all’unanimità, ha dato il via libera definitivo alla proposta di legge costituzionale per il riconoscimento in Costituzione delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall’Insularità.
La proposta di legge, d’iniziativa popolare, modifica l’articolo 119 della Costituzione, quello che regola l’autonomia finanziaria di Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni.
Il nuovo comma inserito all’articolo 119 recita: “La Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità”. 
Il testo è stato approvato in prima deliberazione dal Senato e dalla Camera e approvato, in seconda deliberazione, con la maggioranza assoluta dei suoi componenti da entrambi i rami del Parlamento.
Il vice presidente della Regione siciliana e assessore all’Economia, Gaetano Armao, spiega: “con la votazione odierna sulla modifica dell’articolo 119 della Costituzione, ‘La Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità’, si ottiene il riconoscimento costituzionale degli svantaggi derivanti dall’insularità, la battaglia vinta da siciliani e sardi in Italia come in Europa”. 
“Oggi torna in Costituzione – spiega Armao – la tutela delle Isole che era stata rimossa nel 2011, torna ad essere un parametro di legittimità per le leggi, per i provvedimenti amministrativi, per i piani, per i regolamenti. La condizione di insularità ritorna ad essere un riferimento dell’ordinamento giuridico italiano, questo darà sostegno alla battaglia che Sicilia e Sardegna stanno facendo anche in Europa per la continuità territoriale, per la fiscalità di sviluppo, per investimenti che rimuovano quelle condizioni di particolare svantaggio che rendono le nostre Isole in alcuni casi irraggiungibili o raggiungibili a costi esasperanti. Da domani nulla sarà come oggi perché è cambiata la Costituzione e l’insularità ha ritrovato il suo ruolo centrale”. 

“Ci siamo battuti sia a livello nazionale che a livello europeo perché l’Italia è il paese con il più alto numero di cittadini insulari in Europa, in 7 milioni vivono nelle isole e ha una maggiore consapevolezza di quanto pesi l’insularità e di come possa essere affrontata, non solo attraverso interventi finanziati di sostegno – evidenzia Armao – ma anche attraverso interventi di perequazione infrastrutturale, con misure di fiscalità di sviluppo che consentono di giocare su aliquote per aiutare imprenditori e albergatori che vivono soprattutto in aree che soffrono di doppia insularità”.

Le regioni insulari ospitano una popolazione totale di quasi 30 milioni di abitanti, pari a poco meno del 5% della popolazione dell’UE, appartenenti a 13 Stati membri, dal Mediterraneo, al mar Baltico e al mare del Nord. Parlare di questi numeri equivale a descrivere uno Stato di medie dimensioni.

Per la Sicilia e la Sardegna si tratta di un risultato di portata storica.
Non è stata un percorso semplice e soprattutto per tanti anni.
Nel 2015 nacque in Sicilia un movimento politico denominato Sicilia Nazione animato principalmente dal professor Gaetano Armao, oggi vicepresidente della Regione, e dall’ex parlamentare nazionale Rino Piscitello. Quel movimento nel suo Manifesto Fondativo afferma di voler partire dai valori dell’insularità e della coesione.

E’ probabilmente la prima volta che nel dibattito politico in Sicilia si sente la parola insularità come punto di riferimento di una battaglia politica.

Nel dicembre dello stesso anno il prof. Armao scrive il libro dal titolo “Insularità e perequazione infrastrutturale nell’ordinamento europeo”. E da quel momento diventa il principale protagonista della battaglia politica sull’insularità in Sicilia e a Bruxelles nel Comitato delle Regioni.

L’impegno politico per il riconoscimento degli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità viene considerata ancora in quel momento come una particolarità abbastanza eccentrica.

Mai quel progetto cresce e parallelamente cresce anche in Sardegna.

Nel novembre del 2017 si insedia in Sicilia il governo Musumeci che ha come vicepresidente il professor Armao e che ha il riconoscimento dell’insularità nel proprio programma.

L’opposizione irride al progetto e confonde l’insularità con la semplice battaglia per la continuità territoriale.

Ma l’impegno continua e il 19 febbraio del 2020, su proposta inviata a tutti i deputati dal movimento Sicilia Nazione, l’Assemblea Regionale Siciliana approva all’unanimità la legge voto (a prima firma dell’on. Eleonora Lo Curto) da proporre al Parlamento nazionale per inserire nello Statuto della Regione Siciliana il riconoscimento degli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità.

Nel frattempo in Sardegna i comitati sardi per l’insularità elaboravano una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per inserire lo stesso concetto nella Costituzione Italiana e la presentano alla Corte di Cassazione il 5 aprile del 2018. Del Comitato Promotore fa parte Sicilia Nazione che ha due suoi rappresentanti tra i dieci presentatori della proposta.

Sulla proposta di legge vengono raccolte oltre centomila firme.

La proposta arriva quindi in Parlamento e in quattro anni, superando numerosi ostacoli, viene approvata.

Adesso sono tutti d’accordo nel magnificare lo straordinario risultato raggiunto.

Ma non saremmo corretti se non dicessimo che uno speciale ringraziamento va in Sicilia al movimento Sicilia Nazione che iniziò nel 2015 e continuò ad animare quella battaglia, e con esso ai suoi dirigenti Gaetano Armao e Rino Piscitello e a Nello Musumeci e al suo governo che ne fecero un impegno prioritario.

Ivo Blandina
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