sabato, Aprile 27, 2024
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Le Fiere Italiane a settembre: un grande contributo al Made in Italy

di Loredana Sarti General Secretary at AEFI – Associazione Esposizioni e Fiere Italiane

Settembre ha sancito la completa riapertura del nostro settore. Il numero di eventi realizzati su tutto il territorio italiano è enormemente cresciuto sia rispetto al 2020 che rispetto al 2019, essendosi concentrate in questa seconda parte dell’anno molte delle manifestazioni solitamente programmate in altri periodi.

L’impegno a mantenere le manifestazioni attive, che ha sempre caratterizzato l’attività del nostro settore, si è tradotto in un mese di grandi manifestazioni.

Come hanno ripreso le fiere

Dal punto di vista quantitativo possiamo condividere la stessa soddisfazione mostrata dalle autorità italiane nel documento di economia e finanza: abbiamo una crescita decisamente positiva rispetto all’anno precedente, che supera le aspettative anche se siamo ancora ovviamente al di sotto dei livelli del 2019. Per quanto riguarda le grandezze con cui normalmente viene monitorato il settore la situazione è quella descritta qui di seguito.

La superficie espositiva

Le manifestazioni hanno seguito due tipi di orientamento: la riproposizione dello schema espositivo tradizionale oppure la ricerca di modalità di sintesi della rappresentazione del settore. Questo è avvenuto quando la stagionalità del settore non coincideva con i nuovi tempi di riapertura della fiera. Si è scelto così di puntare su pochi pezzi innovativi affiancati da contenuti multimediali evocativi per dare visibilità alle intere collezioni. La manifestazione fisica è stata sempre accompagnata da una analoga manifestazione digitale per promuovere e organizzare al meglio la presenza in fiera, far vivere più a lungo le manifestazioni e valorizzare le novità di prodotto.

Gli espositori

E’ il numero che presenta il risultato più positivo e testimonia l’importanza non scalfita dalla pandemia  del ruolo della fiera quale momento di sintesi della realtà del settore necessario per dare impulso e orientamento al mercato.

Le numerose presenze hanno evidenziato in particolare: attenzione verso le start up e in genere i giovani, valorizzazione dell’artigianato e della manifattura italiana tradizionale e un generale diffuso interesse verso la sostenibilità. Molti sono stati infatti i prodotti – ciascuno nelle proprie caratteristiche e dimensioni- che hanno acceso il focus proprio su questo tema.

I visitatori

C’è stata una buona tenuta che va migliorando man mano che aumentano le manifestazioni realizzate; si percepisce fiducia nel nostro Paese, anche grazie alla campagna di vaccinazione in atto.

Le difficoltà sono maggiori per gli operatori esteri data l’ampia incertezza che caratterizza gli spostamenti in molte aree del mondo. In genere possiamo dire che sono stati presenti gli operatori aventi consolidati legami con l’Italia o interessati a sviluppare rapporti futuri; chi invece aveva programmato una visita esplorativa ha talvolta rimandato. Una particolare attenzione è stata riservata ai buyer nell’ambito di programmi specifici per lo sviluppo della distribuzione dei prodotti italiani nei diversi mercati.

Il grande afflusso per le fiere aperte al pubblico ha confermato il forte desiderio delle persone di ogni età di ritornare ad una vita normale. Per molti, infatti, la partecipazione ad alcune manifestazioni rappresenta proprio il modo più soddisfacente per coltivare i propri interessi e le proprie passioni.

Cosa ci ha portato questa ripresa

L’attività di settembre ha portato innanzitutto la certezza che la nostra vita può tornare normale durante il COVID con procedure di sicurezza adottate e valide.

In questi mesi vi abbiamo documentato sull’impegno del settore per riaprire le manifestazioni in presenza. Ci ha fatto molto piacere l’Ordinanza del 28 maggio del Ministero della Salute di concerto con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, pubblicata in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.135 del 08-06-2021) che riconosce il Protocollo AEFI come riferimento per la riapertura delle manifestazioni fieristiche.

E ci siamo immediatamente attivati per rendere possibile quanto previsto dal Decreto -Legge 23 luglio 2021, n. 105 che prevede l’obbligatorietà del green pass per l’accesso a “sagre e fiere, convegni e congressi” anche in zona bianca; ricordiamo che il Decreto Legge del 22 aprile 2021 n. 52 (Riaperture) consente lo svolgimento di fiere in presenza anche in zona gialla (art. 7).

Per facilitare l’applicazione delle norme c’è stato un inteso lavoro di condivisione delle soluzioni nell’ambito dei diversi gruppi di lavoro. I nostri associati hanno potuto riaprire così numerosi perché c’è stata continuità di azione in questo periodo fatta anche in sinergia tra le fiere piccole e quelle grandi, con condivisione delle esperienze e delle soluzioni ai problemi che la nuova situazione imponeva.

Abbiamo potuto  poi vedere l’importanza delle fiere per la ripresa dei  mercati specifici e per lo stimolo all’innovazione nell’ambito degli stessi.

Grazie alle fiere ogni operatore ha potuto confrontarsi con il suo mercato, portare esperienze e rapidamente apprendere dalle esperienze altrui; i giornali sono tornati ad ospitare importanti contributi, i negozi a mostrare le novità e i consumatori – siano imprese o privati – a comprare.

Ancora più visibili gli effetti sul territorio: le città si sono animate di iniziative attinenti al settore specifico o appositamente organizzate per visitatori ed espositori provocando un impatto significativo per tutto l’indotto.

Uno sguardo al futuro

Personalmente credo proprio che dobbiamo ormai solo guardare avanti, forti dell’esperienza vissuta che ci ha aiutato a riflettere sui valori che il nostro lavoro esprime.

Pensando al futuro tre tematiche paiono importanti:

1) Il ruolo delle fiere per l’internazionalizzazione del settore: si è più volte rilevato come la crescita degli operatori esteri nelle manifestazioni fieristiche corrisponda ad un incremento più che proporzionale delle esportazioni italiane.

Per essere attraenti per gli operatori esteri è necessario puntare sull’innovazione di prodotto e sulla valorizzazione delle specificità nazionali: il Made in Italy è un valore, ma ogni giorno vediamo come possa essere banalizzato dalla concorrenza scorretta. Senza considerare poi la gara che ogni Paese sta facendo per comunicare la propria specificità: Be Original Americas è solo l’ultima di una serie di iniziative accumunate tutte da grandi investimenti. Questo ci deve far riflettere perchè solo compatto il Paese potrà sostenere al meglio competizioni così strutturate.

2) La sostenibilità: è il tema del momento, ma è anche il tema che le fiere stanno trattando da tempo, diffondendo contenuti specifici, evidenziando gli strumenti a disposizione e dando esempi virtuosi. Due anni fa gli associati AEFI hanno presentato lo stato di questo percorso in occasione della Giornata Mondiale delle Fiere 2019 con la promessa di cominciare un dialogo a lungo termine con i protagonisti delle altre nazioni coinvolte.

3) Il rapporto con il territorio: è ormai evidente la connessione diretta tra le fiere e lo sviluppo delle economie locali, motivo per cui bisogna investire affinchè gli operatori fieristici diventino turisti d’affari.

Mentre il settore sta operando per rendere più attrattivi i nostri quartieri, le nostre manifestazioni e le nostre città noi vogliamo comunicare a tutti che siamo pronti e felici di tornare a portare il mondo in Italia e l’Italia nel mondo.

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