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Mission “Restore our Ocean and Waters by 2030” – Conference Marseille, 13 – 14 June 2022

LO SVILUPPO DI UN’ECONOMIA MARITTIMA SICILIANA ECO-COMPATIBILE E SOSTENIBILE IN UNA PROSPETTIVA EURO-MEDITERRANEA

 

Prof. Gaetano Armao
Vicepresidente della Regione Siciliana – Presidente Commissione Intermediterranea CRPM


Cari colleghi e partecipanti,

sono onorato di partecipare oggi a questo incontro, in rappresentanza della Regione Siciliana e della Commissione Intermediterranea della CRPM.
Ringrazio per l’invito e saluto la Presidenza e gli altri relatori.

1. La Sicilia, la più grande isola del Mediterraneo, è il principale degli arcipelaghi siciliani con 20 isole, circa 1.500 km di coste e quasi 100 approdi di diverse dimensioni e funzionalità.
L’agenda politica siciliana, analogamente a quella delle altre isole europee, considera prioritario affrontare il cambiamento climatico, fronteggiando in particolare l’innalzamento del livello del mare, il riscaldamento e l’acidificazione di mari e oceani, il crescente impatto della desertificazione e la proliferazione di disastri naturali.
La scorsa settimana il Parlamento europeo ha approvato la relazione su “Le isole e la politica di coesione dell’UE: situazione attuale e sfide future”, in cui si sottolinea che le isole e le regioni insulari possono costituire un eccellente banco di prova per la sperimentazione di una serie di processi di transizione ecologica e molte di esse stanno cercando di raggiungere l’autonomia energetica basata sulle energie rinnovabili.
Il governo siciliano considera lo sviluppo di un’economia marittima che rispetti l’equilibrio naturale dell’ambiente marino una risorsa importante e ha fatto della c.d. Blue Economy una delle sue priorità. La Blue Economy è stata definita come “l’insieme delle attività umane che dipendono dal mare e/o che sono sostenute dalle interazioni terra-mare nel contesto dello sviluppo sostenibile”. Non a caso l’ONU, rafforzando l’importanza della sostenibilità, la definisce come “economia verde in un mondo blu”.

2. Il comparto dell’economia marittima in Sicilia impiega circa 8.000 lavoratori che generano 300 milioni di euro di fatturato nella pesca e 500 milioni di euro di fatturato nella trasformazione dei prodotti ittici.
La flotta peschereccia è composta da 2.775 imbarcazioni, pari al 22,6% del totale italiano,
di cui il 70% è costituito da pescherecci di medie e piccole dimensioni e il 30% da imbarcazioni più grandi per dimensioni e potenza motrice.
Tra i fondi europei investiti, la Sicilia sta attualmente utilizzando le risorse fnanziarie fornite dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP) 2014/2020 dedicate ai settori della pesca, dell’acquacoltura e della trasformazione.
Tra le azioni innovative, finanziate usando questo fondo, si annovera il progetto #Pescaplastica realizzato dal Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana con ISMed CNR di Palermo, IPCB CNR (Catania), Università LUMSA, CSR Pesca, OP (Trapani e Isole Egadi) e la società privata Greenertech.
Questo progetto si pone l’obiettivo di sviluppare un modello virtuoso di gestione e utilizzo dei rifiuti marini plastici in una ottica di economia circolare.
Nello specifico, il progetto è rivolto all’utilizzo delle marinerie nel presidiare e contribuire alla raccolta del marine litter (rifiuti marini), partendo dall’idea che i rifiuti rappresentano una risorsa preziosa anche nel campo della produzione energetica. In questa prospettiva, il progetto prevede la realizzazione di un impianto di pirolisi su piccola scala permettendo l’elaborazione di rifiuti di plastica misti a basso intervento di differenziazione e di pre-trattamento per ottenere liquido idrocarburico costituito da “polimeri base”, da riconvertire in surrogati di benzina o gasolio.
Tramite un simile impianto è possibile realizzare azioni di potenziamento delle attività in banchina che, mediante un sistema locale di governance dei rifiuti, possano generare meccanismi utili ad affrontare i problemi legati allo smaltimento del materiale sbarcato, promuovendo contemporaneamente a livello territoriale un interessante spin-off economico-produttivo.
La Regione sta inoltre per implementare le risorse del prossimo Programma Operativo del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura 2021-2027 (FEAMPA OP), il cui obiettivo principale è quello di contribuire alla sostenibilità ambientale ed economica del settore della pesca e dell’acquacoltura, sostenendo la mitigazione degli effetti negativi causati dall’attuale crisi.
Grazie all’utilizzo del PO FEAMPA, la Sicilia mira ad affrontare tre sfide critiche per i prossimi sette anni: transizione verde, transizione digitale e resilienza. Le opportunità sono enormi e il potenziale della blue economy può dare risultati significativi in termini di occupazione, sviluppo economico e protezione dell’ambiente, a condizione che vengano superate le lacune fondamentali in termini di interoperabilità, disponibilità e integrità dei dati a livello economico, sociale e ambientale.

3. In conclusione, come affermato anche nel quadro della Commissione Intermediterranea della CRPM, sottolineiamo la necessità di rafforzare gli sforzi di sensibilizzazione e di capacity building con i governi nazionali, regionali e locali del Mediterraneo. Di conseguenza, la condivisione di buone pratiche di finanziamento e di governance, e la loro integrazione nei territori e nelle politiche, dovrebbe rafforzare l’economia di quest’area attraverso un impiego mirato dei diversi programmi e fondi disponibili nel periodo di programmazione 2021-2027 e oltre.

Ringrazio tutti i partecipanti per la loro cortese attenzione.

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