Italiani all’estero, un “tesoro” potenziale da 8 miliardi l’anno – Sangalli: “un target di mercato dai numeri impressionanti”

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Il 2024 sarà “Anno delle radici italiane”. La decisione del Ministero degli Esteri, del settembre scorso, si è tramutata anche in uno specifico progetto del PNRR che prevede appunto il “turismo delle radici” tra le voci di investimento, creando un’occasione irripetibile per il settore. Gli italiani che risiedono all’estero e i loro discendenti, d’altronde, sono circa 60 milioni: si tratta di una comunità enorme che vuole riscoprire le proprie radici e con un’ottima capacità di spesa (si stima che potrebbero generare una spesa  annua in Italia molto vicina a 8 miliardi di euro).

“Sono numeri impressionanti – ha sottolineato Sangalli – che spiegano da soli l’importanza strategica di indirizzare politiche dedicate di attrattività turistica su questo target di mercato”. E il 2024, l’Anno delle Radici italiane promosso dal Ministero degli Affari Esteri, è “l’occasione perfetta per lavorare su questo mercato, anche perché proprio il turismo delle radici potrebbe incoraggiare la nostra offerta turistica ad evolvere in direzioni nuove”, per esempio “rilanciando periodi dell’anno meno scontati e borghi meno conosciuti, terra d’origine di tanti italiani emigrati all’estero”. Ma non solo: “avendo delle motivazioni molto personali, quasi sentimentali – ha concluso il presidente di Confcommercio – è un turismo di base più rispettoso, più qualitativo rispetto al mercato di massa. E quindi più sostenibile per il nostro territorio”.

Di questa vasta comunità l’84% conosce bene l’italiano e il 90% lo parla in famiglia, mentre l’82% mangia abitualmente cucina italiana. Il 60% è venuto o tornato più volte nel corso degli anni e tre su dieci dedicano al viaggio in Italia una o due settimane per visitare parenti e luoghi di origine. La maggior parte arriva con la famiglia preferendo i mesi di giugno e settembre. Il 27% pernotta a casa di parenti e amici, mentre il 35% punta su alberghi e il 16% su altri tipi di strutture turistico-ricettive. Il budget è di 2.300 euro a persona, che diventano 3.700 per quanti allungano la vacanza fino a un mese.

Sono questi i dati più significativi che emergono da un’analisi di Confcommercio e Swg sulle comunità “italiche” di 8 Paesi (Argentina, Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti) e da uno studio di TRA Consulting sull’impatto del turismo delle radici sull’economia nazionale. Le ricerche sono state presentate al TTG a margine del convegno “2024 anno delle radici italiane: come prepararsi?”, organizzato da Confcommercio-Confturismo.